Berto40: Flavio Cairoli, il Maestro tappezziere.

Non basterebbero 40 anni di interviste per raccontare tutto quello che sa: della nostra storia e soprattutto della sua. Perché Flavio Caoroli è Flavio40, King Flavio, il collaboratore la cui carriera è strettamente intrecciata con la vita della nostra azienda, ma soprattutto è un Maestro tappezziere. E scusate se non è poco.

Nome: Flavio Cairoli

Professione: Maestro Tappezziere

Segni particolari: il Maestro tappezziere più affascinante della Brianza.

Anni di attività alla BertO: 40

Flavio Cairoli maestro tappezziere

Il più bel divano che tu abbia mai fatto?
Il prossimo, quello che ancora non ho realizzato. Perché sarà sicuramente qualcosa di nuovo e di diverso da tutti quelli che ho fatto fino ad oggi.

In 40 anni qui ne avrai visti tanti. Ce n’è uno che si è “impossessato” delle tue mani più di altri?

Uno sicuramente: il divano Condor. E’ il modello che potrei fare anche ad occhi chiusi perchè negli anni ne ho mangiati a migliaia. Lo conosco come la mia casa. Tra due modelli identici riconoscerei anche chi tra noi l’ha realizzato.
Ma non è l’unico. Il DivanoXmanagua ha messo alla prova tutti, me compreso. E la soddisfazione di vederlo realizzato alla fine è stata grandissima. Dopo il primo esemplare ce ne sono stati altri. Ma il primo, quello fatto anche dai ragazzi, con la pelle nabuk chiara e delicata, con i piedini in marmo di Carrara è stato il più bello.

Flavio Cairoli, Stefani Micelli e Filippo Berto con Divanoxmanagua

Sei tra i pochi a poter rispondere a questa domanda. Riesci a raccontarci un episodio e una parola per definire gli ultimi 40 anni?

  • BertO negli anni 70: INTRAPRENDENTE. In quel periodo si faceva di tutto, dallo Stile al Moderno, molto diverso dal moderno di oggi: i divani avevano una seduta più sostenuta e lo schienale era sicuramente più alto. Il Condor è l’esempio del moderno della fine degli anni ’70.

E’ un periodo che merita qualcosa di più che una definizione. Ci racconti l’anno zero?

Sono arrivato alla BertO nel 1974. Lavoravamo in un laboratorio che era la cantina della prima casa BertO: 3 ragazzi tappezzieri, tre ragazze cucitrici, Giorgio e Ante (ovvero Carlo e Fioravante Berto). Lavoravamo conto terzi e facevamo di tutto. Capitava spessissimo che verso le 19.00 passava un cliente, lasciava le stoffe e diceva “passo dopo a prendere i divani“. Tornava dopo poche ore e si portava via i divani finiti. Era un lavoro serrato ma anche famiglia. Si lavorava anche fino alle 23 e poi si saliva a giocare a Ping Pong a giro fino alla una di notte! Quante partite che abbiamo fatto.

  • BertO anni 80: TRASFORMAZIONE. Iniziavamo ad avere una nostra linea. E’ stato il periodo d’oro del Condor. Il cambiamento ha riguardato la produzione ma anche il nostro laboratorio. Avevamo una nuova identità. Da tappezzieri conto terzi in cantina, siamo passati nell’85 al laboratorio così com’è anche oggi. Producevamo le nostre linee di modelli.
  • BertO anni ’90: FILIPPO. E’ arrivato lui ed è cambiato tutto. Totalmente. Lui e Ante hanno lavorato a nuove linee di prodotto. Da qualche modello siamo passati a lavorare su modelli sempre più personali e particolari.
  • BertO anni 2000: SHOWROOM. Nasce in quegli anni e nascono sempre più prodotti. Da qui in poi abbiamo iniziato a produrre sempre su misura, con modelli sempre diversi l’uno dall’altro.
  • BertO oggi: NOVITA’. Faccio prima ad inventare un nuovo nome ad ogni divano o letto che faccio piuttosto che rifarmi al modello originale: “è un Morris, ma con il bracciolo più largo di 5 cm, con la chaise longue più lunga  e lo schienale più basso”. La definizione per questo periodo che viviamo è l’esatto contrario di standard. Sapendo com’era venti o trenta anni fa, quando ho imparato a conoscere i modelli e a saperli rifare ad occhi chiusi, oggi è sicuramente più impegnativo. E’ una sfida continua. Proviamo a realizzare quello che non è mai stato fatto da nessuno. Tutte le volte. Non esiste una seconda possibilità nel senso che non esiste mai un modello uguale ad un altro: 3000 misure per un solo bracciolo, ma arrivati alla fine è una grande soddisfazione.Flvio Cairoli e Filippo Berto a New York

Nel loft di Design-Apart a Manhattan ti hanno definito King Flavio. Fare il Maestro tappezziere a NY ed esserlo in Brianza. Cosa vuol dire?

A dir la verità a New York non ho fatto molto. Sofa4manhattan stata un’esperienza particolare. Dopo tanti anni per me una cinghia rimane una cinghia. Per le persone con noi nell’appartamento a NY non lo era. Non hanno idea di come nasca un divano. Ho incontrato persone che sicuramente erano in grado di far stare in piedi un grattacielo, ma con una cinghia in mano vedevo che non sapevano dove andare. Anche a Roma è stato così con DivanoXmanagua.

Flavio Cairoli al crowdcrafting sofa4manhattan di NY

BertO40 per te ha un sapore particolare. Cosa significa?

Sono arrivano in questa azienda che avevo 16 anni. Sono cresciuto qui, in tutti i sensi. Ho vissuto quasi più tempo della mia vita alla BertO che a casa, se ci pensi bene. In quarant’anni ho avuto tante occasioni per cambiare azienda e fare lavori per altri, ma non ho mai trovavo il motivo per farlo. Dopo 40 anni mi rendo conto che qui ne sono successe davvero tante. Ho immaginato che potessimo arrivare a un traguardo così, ma non tanto spettacolare. Ho un bellissimo ricordo della festa di novembre. Ma, al di la delle targhe, dei complimenti e dei brindisi, il ricordo di Ante è stato il momento più bello. E Filippo lo ricorda molto bene.

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