Direttamente dal Nicaragua, intervista ad Andrea Moroni di Terre des Hommes: a che punto è #divanoXmanagua.

Andrea Moroni interivsta #DivanoXmanagua Berto Salotti

Chi ci segue conosce quanta passione ed energia la nostra community (comprendente clienti, fornitori, studenti, amici e persone comuni) investe, da gennaio 2013, nel progetto di co-creazione artigiana e solidale divanoXmanagua.

Il progetto è a un punto molto importante: raccolti i primi frutti con la cena di fund-raising – ben 7.300 euro – il responsabile di Terre des Hommes Italia Andrea Moroni sta lavorando all’attuazione dei programmi di formazione per i ragazzi di Managua.

E’ da poco ritornato dal Nicaragua, ne approfittiamo per coinvolgerlo nella nostra serie di post “Le interviste di #divanoXmanagua” 🙂

Berto Salotti: Andrea, qual è il tuo lavoro per Terre des Hommes?

Andrea Moroni:
Sono il Programme Officer per l’America Latina, in sostanza mi occupo di due cose: identifico e formulo nuove iniziative e faccio il monitoraggio e la valutazione di quelle in corso.

Considerando sia le attività in corso che quelle in elaborazione, sia i paesi dove già siamo presenti che quelli dove entreremo a breve, questo significa seguire 27 progetti in 6 paesi differenti.

BS: Da quanto tempo sei coinvolto con la realtà dei giovani di Managua?

AM:
La mia prima esperienza lavorativa a Managua è del 2006, con TDH dal 2011.
 
BS: Qual ‘è la situazione lavorativa, a Managua? E per i giovani?

Il Nicaragua è uno dei paesi più poveri dell’America Latina, il reddito pro capite medio è di 3.730$/anno (calcolati in parità di potere di acquisto, ovvero tenendo conto che in Nicaragua alcune cose costano meno).

Il 54,4% dei lavoratori è impiegato in attività informali, questo significa che non avendo un contratto non ha nessuna delle garanzie che siamo abituati ad associare al lavoro.

Non accumula pensione, non ha assistenza sanitaria, non ha diritti sindacali, se lavora in modo subordinato può essere licenziato in qualsiasi momento.

La combinazione della povertà e dell’informalità fanno si che queste persone, e le loro famiglie, mangiano alla sera quello che guadagnano nella giornata. 

Per i giovani questo significa molto spesso non avere opportunità di formazione, entrare nel mercato del lavoro come mano d’opera non qualificata e perpetuare il circolo di povertà. 
 
BS: Qual è il maggior ostacolo nel lavoro, per un giovane di Managua?

AM: Il non essere sufficientemente preparato. Chi riesce a formarsi ha buone opportunità, anche nella microimprenditoria, chi rimane indietro rischia di essere condannato a una vita lavorativa di sfruttamento.
 
BS: Ritieni che diffondere il “saper fare” artigiano possa essere d’aiuto, in questa situazione?

AM: Si. E’ indubbiamente una delle eccellenze italiane che mi piacerebbe vedere “trasmessa” in Nicaragua.

BS: L’iniziativa “divanoXmanagua” ha raccolto 7.300 euro di fondi per la formazione artigiana: qual è a tuo parere la strategia di intervento più giusta?

AM: Con questi fondi rafforzeremo e amplieremo l’offerta formativa artigiana del nostro centro di formazione di Managua che è rivolta a giovani e lavoratori informali.

Grazie al collegamento che si è creato con il mondo artigianale speriamo di generare delle sinergie che ci permettano di trasferire in Nicaragua quello spirito di “saper fare” di cui parlavamo prima. 
 
BS: Ci puoi dire per quale motivo Terre des Hommes Italia punta così tanto sulla formazione artigiana?

AM: Siamo convinti che il miglioramento nel lungo periodo delle condizioni di vita delle persone che cerchiamo di aiutare passi attraverso una migliore educazione e formazione professionale. In questo quadro la formazione artigiana è fondamentale per le opportunità di impiego e micro imprenditoria che offre.
 
BS: Infine, in che tempi ritieni che l’intervento formativo possa dare dei frutti?

AM: Il primo corso con 20 partecipanti e una durata di 3 mesi partirà entro 4 settimane, e altri ne seguiranno.

Un primo risultato sarà misurato attraverso la verifica delle competenze acquisite dai partecipanti, ma il risultato più importante: il cambiamento delle condizioni lavorative dei partecipanti, lo misureremo dopo 6 mesi e dopo 1 anno dalla fine del corso.

Buon lavoro Andrea, buon lavoro a tutto il team di Terre des Hommes Italia

1 commento su “Direttamente dal Nicaragua, intervista ad Andrea Moroni di Terre des Hommes: a che punto è #divanoXmanagua.”

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