Lassù (al nono piano) qualcuno ci ama.

Questa è la storia di un dono che ci arriva dal cielo.

Ma è anche la storia di una sfida che si rinnova, a distanza di 34 anni.

Andiamo con ordine.

Filippo Berto consegna una copia del libro Lo Spirito del 74 alla famiglia Altmann

1985.

Fioravante Berto decide di spostare l’asse dell’attività aziendale verso il cliente finale. 
Fino a quel momento eravamo stati esclusivamente terzisti.

E’ un gesto controcorrente, è una sfida a tutti e tutto… quanto avesse ragione lo capimmo dopo, molto dopo.
Con sacrifici inenarrabili, la ditta BertO partecipa alla Fiera, a Milano, per la prima volta proponendosi direttamente alla clientela finale.

E – come in una bella favola, come Ante aveva previsto – arrivò il primo cliente. 

Quando c’è un cliente c’è un mercato.

dice qualcuno, e infatti, 34 anni dopo siamo qui a testimoniarlo… ma non è ancora il momento di ritornare nel presente: torniamo a quel giorno del 1985 in cui quel primo cliente fece quel primo ordine.

Una poltrona. Una bergère. Verde. 

Fioravante in persona, dopo averla realizzata, la va a consegnare in città, a Milano. 

Citofono: 

Buongiorno, sono Berto per la consegna della poltrona. A che piano? 

Risposta: 

Nono piano. Attenzione che l’ascensore è piccolo.

Infatti era piccolo, infatti la bergère non ci entrava proprio.Ma ci voleva ben altro per fermare Fioravante Berto, il quale – issatosi la pesante poltrona sulle spalle – salì a piedi fino al nono piano di quel palazzo milanese.
Entrato in casa, posizionata la poltrona, si apprestava a ringraziare e salutare, quando la voce della signora Altmann lo fermò sulla soglia:

Non mi piace. Non mi piace questo schienale… così, con i bottoni. Lo preferivo liscio.

Fioravante ascolta compunto, e senza pensarci un attimo replica:

Non c’è problema, signora Altmann. La riporto in laboratorio e la modifichiamo come preferisce. 
Anche la seduta, il cuscino… sarebbe meglio abbassarlo un pochino.

(Questa era la voce del signor Fritz, il marito, che nel frattempo aveva provato a sedersi sulla bergère, trovando la seduta sotto il suo peso evidentemente troppo alta di qualche centimetro).

Con un sorriso che ben celava una schiena dolorante, il nostro fondatore riprese la bergère sulle spalle, salutò, e ripercorse all’indietro le 18 rampe di scale che lo separavano dal furgone, per ritornare in ditta a rifare – praticamente da zero – la poltrona dei signori Altmann.

Sono passati 34 anni da quel fulgido esempio di servizio al cliente, di personalizzazione totale, di customer care insuperabile… e tante cose sono successe.

Quell’uomo, il protagonista di questa storia, il co-fondatore della nostra azienda, non è più qui tra noi, a raccontarci divertito di quando servì in questo modo il primo cliente della nostra ditta. 

Eppure la sua presenza a noi pare di sentirla ancora.
Ora che siamo più numerosi, più grandi, più conosciuti, ci pare che ci accompagni. 
Ora che il laboratorio ha saputo evolversi in una presenza sul mercato nota e apprezzata, ci pare di rivedere la sua bravura disinvolta, sempre un po’ più avanti di tutti.
Ora che la buona volontà di partecipare alle fiere è diventata un sistema di vendita articolato e sofisticato, ci pare che ci aiuti nei rapporti con i clienti.

Ora che il negozio BertO di Meda è diventato il primo di una serie di Showroom importanti, ci pare di sentirlo ripeteresi può fare di più“.

E ogni giorno ci chiediamo: 

Siamo all’altezza di quel che ci ha dimostrato quel giorno Ante? 

In termini di capacità di soddisfare i clienti, di positività nella relazione, di problem-solving?

Di certo ce lo siamo chiesto quando, alla porta dello showroom di Meda, ieri 3 ottobre 2019 si sono presentati i coniugi Altmann. 

Elisabetta e Fritz, per ordinarci un letto nuovo.

Ci sembrava di sentire Ante che rideva – divertito più che mai – e in cuor nostro lo abbiamo ringraziato per quel che ci continua a insegnare. 

Ecco cosa intendevamo quando parlavamo del fatto che lassù qualcuno ci ama.
Lassù, al nono piano e anche più su.

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5 commenti su “Lassù (al nono piano) qualcuno ci ama.”

  1. Che bella storia. Come ce ne sono poche in giro da poter raccontarci.
    Io ancora non sono un cliente BertO ma vi posso assicurare che credo nella qualità dei vostri prodotti. Un giorno, spero breve, ci vedremo di persona.
    Nel frattempo io vi auguro buon lavoro.

  2. Che ti devo dire la verità a volte é la favola
    Più bella.
    Anche a me manca il suo fare sempre positivo.
    Il cercare di darti un consiglio , cambiando rapidamente visione quando il cliente obbiettava sulla scelta .
    Fantástico, perché alla fine uscivi pensando di aver scelto ma molto era quello che lui aveva scelto per te.
    E aveva spesso ragione .
    Tanti auguri Cuggino!!
    E al meraviglioso gruppo che avete creato.
    Solo un appunto! Così sai chi scrive..
    Togli un po’ il piede dal acceleratore .
    Tanto arrivi lo stesso.
    Vediamo se indovini?

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