Sabato sono arrivati a Meda i sei studenti che lavorano al progetto di interior Casa Flora Design-Apart: Ecenur Yeşildağ e Omar Qubain studenti della Domus Academy, Alice Guarisco e Igor Grippaldi dell’Università IUAV, Whitney Shanks e Marina Lodi laureate alla Parsons di New York.
Nelle nostre attività quotidiane le sfide di design, di progettazione di nuovi ambienti e spazi si ripetono ad intervalli regolari, come riti che scandiscono il nostro lavoro giorno dopo giorno.
Il progetto Casa Flora no, perché è dirompente su tutti i fronti.
Con Diego Paccagnella, il team di Design-Apart e con il cliente, Gioele Romanelli proprietario dell’hotel Flora di Venezia, abbiamo parlato a lungo fino a capire esattamente quello che aveva in mente.
Abbiamo trascorso insieme istanti preziosi per cercare di capire esattamente quali fossero le sue idee, vivendo l’ambiente e le situazioni. Si è creato un rapporto molto diverso dal solito, non quello che normalmente lega il committente e fornitore. La nostra è stata una vera e propria relazione che ha avuto come obiettivo quello di comprendere le esigenze e ottenere insieme un certo tipo di risultato.
Il design non è stato da meno. L’impianto del progetto è estremamente complesso: insieme a Design-Apart dobbiamo arredare una casa per veneziani, per turisti, per viaggiatori, per le imprese e per le idee. Non è un semplice spazio da affittare a clienti.
Studiare il design per noi non significa solo affidare il progetto a uno studio prestigioso o un architetto di grido. Al contrario: abbiamo aperto il processo e chiamato menti giovani e brillanti per studiare, vivere e respirare il progetto, la città, il prodotto. Si sono relazionati direttamente con il committente, hanno trascorso giornate e nottate dentro l’appartamento, hanno vissuto l’ambiente dentro l’ambiente.
Dal canto nostro, non si trattava solo di riprodurre uno schema o fare semplici mobili da consegnare, ma piuttosto frequentare i giovani designer, parlare con loro, conoscerli nel loro ambiente, nelle scuole, e portarli in laboratorio per provare con loro “come si fa”.
Nella routine trovi in azienda, negli spazi di progettazione e produzione, idee giovani che rimettono in discussione tutto: modalità di progettazione, le tecniche produttive, processi. Sono curiosi e desiderosi di imparare tutto quello che facciamo e velocemente.
Non è possibile non entusiasmarsi per questo progetto, non si può non essere coinvolti nella sua esecuzione e essere mossi dal desiderio di eseguirlo nel miglior modo possibile.
E’ un entusiasmo che ha coinvolto tutti: vedere tappezzieri esperti parlare con ragazzi che vengono da ogni lato del mondo, scambiandosi qualche battuta e idee sul prodotto è bellissimo.
Fa capire quanto abbiamo da trasferire e quanto ancora da imparare.
Forza Casa Flora, avanti così.