Ho trascorso un pomeriggio con i miei miti, le aziende di design più importanti del mondo.
Sono cresciuto con i miei miti professionali.
Persone a guida di aziende di design come Flou, Poliform, Giorgetti e tanti altri.
Un giorno me le sono viste tutte davanti, mentre parlavo.
E non era un sogno, ma una magnifica opportunità per cui non ringrazierò mai abbastanza gli organizzatori di Design E-nnovation Archifutura Lugano, che hanno voluto avermi tra loro il 18 giugno.
Se vi mettete nei miei panni, capirete perché parlo di sogno.
Immaginate, riuniti in una stanza, le migliori menti, le migliori aziende di design e della produzione d’arredo di sempre.
Prima generazione, seconda generazione, aziende di design e marchi noti in tutto il mondo, figure leggendarie.
Imprenditori da copertina di Time.
E poi architetti e designer dello stesso livello.
Semplicemente: dei geni, riconosciuti ai 4 angolo del globo.
Tutti riuniti a studiare come il design delle tecnologie rivoluzionerà il lavoro di un settore economico trainante per i 5 continenti, nei prossimi anni (anzi: giorni, ne parliamo tra qualche riga).
Questo è quello che è accaduto il 18 giugno 2019 a Lugano. Ma non è finita… non solo ero lì con loro, gli stringevo le mani come un ragazzino che riesce a incontrare le sue rockstar nel backstage di un concerto, no.
A un certo punto si sono seduti di fronte a me, e hanno voluto ascoltare le mie parole.
So di essere un uomo fortunato, ma quel momento resterà indelebilmente dentro di me per sempre come uno dei momenti più incredibili della mia esistenza.
In tutto questo… non ho dormito per due giorni, sapendo che avrei avuto questo straordinario onore!
Ma il sogno divenuto realtà non si è trasformato in incubo: con mio grande sollievo ho capito che quel che dicevo a quei signori non era sgradito, anzi.
Ho pensato ai miei collaboratori, e ho cercato – con parole semplici – di trasmettere alla sala quella passione e quella determinazione che si sente in azienda ogni minuto, in ogni incontro, in ogni contatto. Ho pensato a mio padre, che quell’azienda ha fondato, e ho scelto proprio lui come esordio: un ragazzo che spinge una carriola, carica di un futuro che solo lui aveva visto.
Ho pensato allo Spirito del 74… e infatti ho parlato tutto il tempo con il libro in mano.
Non mi voglio dilungare, dirò solo l’emozione che ho provato e le due cose che penso di aver capito.
L’emozione, quasi insostenibile.
Per fortuna mi sono sentito circondato da affetto e comprensione, e nessuno mi ha fatto sentire un outsider. Mi hanno trattato da loro pari, e l’applauso che hanno avuto la bontà di concedermi alla fine dell’intervento era sincero, partecipe.
Non vi dico il sollievo!
Quanto alle cose che ho imparato, sono due.
La prima, lo ammetto, mi riempie di orgoglio.
Ho capito che la storia della nostra ditta – intesa come somma di valori, persone, progetti – piace.
Questo mi ha permesso di godermi una giornata irripetibile, ma soprattutto dà a tutti noi che lavoriamo in BertO (le telefonate che sono partite subito dopo lo speech non si possono descrivere, sembravamo tutti delle groupie che avevano toccato Mick Jagger) una conferma preziosa, direi inestimabile.
La seconda riguarda il futuro di tutti noi, inteso come attori di questo mercato.
Il futuro non è più futuro, la rivoluzione è qui.
Chi va ai convegni e, più in generale, chi cerca di immaginare gli sviluppi e le tendenze di un panorama professionale ed economico, è abituato all’idea del “futuro”, di ciò che “ci accadrà”, delle tendenze che “si verificheranno”.
Ecco: ho avuto la sensazione che non sia più così, assolutamente.
Lo tsunami è qui fuori, bussa alle nostre porte.
Vendere un oggetto di design sta per diventare una cosa diversa da quella che conosciamo, e non sappiamo ancora bene come sarà.
Per fortuna che a noi di BertO le novità piacciono, e questo stato di “something is about to happen” ci carica di motivazione e impegno.
Forse perché la nostra porta è sempre rimasta aperta, sia per chi vuole tirare un filo di capitonné sia per gli per tsunami del retail?
Noi ci siamo, e grazie ancora NetCommSuiss International per avermi donato un pomeriggio di mezza estate… da sogno.