Ho partecipato alla presentazione del programma Manifattura in Città da parte del Comune di Milano, in qualità di delegato Innovazione di Apa Confartigianato Imprese.
Manifattura Milano, questo il nome del progetto lanciato ieri a BASE , è un’iniziativa straordinariamente importante, unica nel suo genere, che vede un’amministrazione comunale di una città del calibro di Milano varare un programma operativo nell’ambito della manifattura.
Solo fino a pochi anni fa, non avremmo mai immaginato di assistere alla presentazione di un progetto sviluppato da un’amministrazione comunale e declinato sulla visione di un lavoro come quello artigiano, preso da sempre poco in considerazione.
Oggi, invece, non solo si parla di Futuro Artigiano e di New Craft, ma c’è addirittura un’amministrazione di una delle città più importanti del paese che ha sviluppato un programma pluriennale con l’obiettivo di creare un nuovo modello, il Modello Milano appunto.
Si, perché Milano, centro economico e imprenditoriale di livello europeo, ha deciso di investire grandi risorse per rendere la città un laboratorio di sviluppo per l’intero Paese, creando un ecosistema all’interno del quale possano insediarsi, crescere e svilupparsi progetti innovativi nel campo della manifattura digitale.
Confartigianato ha avuto l’onore di contribuire alla stesura di questo programma, mettendo a disposizione parte di quel saper fare, ingrediente base per la buona uscita del progetto, ben rappresentato dalle imprese che ne fanno parte.
Nella prima parte dell’incontro sono stati illustrati i dati della ricerca condotta da Stefano Micelli e le linee guida del progetto a cura di Renato Galliano e Annibale D’Elia, Settore Innovazione Economica del Comune di Milano.
Stefano Micelli, che ha esposto alcuni degli scenari internazionali e italiani, ha ben descritto gli impatti dei nuovi processi manufatturieri messi in moto da nuove piattaforme urbane, citando diversi esempi riusciti in diverse metropoli (Barcellona, Parigi, New York).
Gli interventi del sindaco Beppe Sala, dell’Assessore Cristina Tajani e del Sottosegretario al Commercio Internazionale e Attrazione Investimenti presso il Ministero dello Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto, hanno ancora una volta dimostrato il grande lavoro che è stato condotto dal Comune di Milano e da tutti gli interlocutori che hanno contribuito alla stesura iniziale del progetto, senza risparmiarsi sulle responsabilità che entrano in gioco ora.
Le stesse responsabilità che coinvolgono i rappresentanti del mondo delle associazioni, sindacati, università che hanno partecipato alla tavola rotonda moderata da Dario di Vico del Corriere della Sera: Massimo Bonini Segretario Generale Camera del Lavoro, Fiorenzo Galli Direttore Museo della Scienza e della Tecnica, Sergio Rossi Vice Segretario Generale della Camera di Commercio di Milano, Donatella Sciuto Prorettore Vicario del Politecnico di Milano, Michele Angelo Verna Direttore Generale Assolombarda, il Presidente CNA Milano Daniela Cavagna, Marco Accornero Segretario Generale Unione Artigiani.
Responsabilità perché ora è il momento di provarci veramente.
Ci piacerebbe scommettere con tutti gli amici e i colleghi e, da subito, lavorare al contributo che tutto il sistema imprese può offrire al progetto (pensiamo a temi a noi molto cari come la formazione).
Milano offre una grande chance ora: contribuire alla formazione di nuovi artigiani ma ancora una volta imparare dal confronto, dall’apertura e dalle nuove possibilità che un’esperienza così ricca può offrire alle imprese oggi.
Adesso tocca a noi.
Accettiamo la sfida e non vediamo l’ora di iniziare!