Precisa, meticolosa, multitasking. Non solo è ovunque, ma sa fare praticamente tutto: nasce sarta, è stata venditrice, ha dimostrato spiccate doti da tappezziera, è digital addicted e grande sostenitrice degli acquisti online. Il suo nome è Emilia ed è la donna BertO40 più versatile intervistata fino ad ora.
Nome: Emilia Pfeifer
Professione: Responsabile collezione tessile BertO.
Segni particolari: Nasce sarta e cresce multitasking. In tessuto, ovviamente.
Anni di attività alla BertO: 6
Ci spieghi in cosa consiste il tuo lavoro?
Copro più di un ruolo all’interno dell’azienda: più in generale, dove c’è un tessuto ci sono anche io. Tengo i rapporti con i rappresentanti degli editori tessili o con le tessiture. Aggiorno costantemente i nostri assortimenti, spedisco campioni di tessuto ai clienti che non possono venire a trovarci e, nel caso di progetti più ampi e complessi, propongo selezioni e abbinamenti per uno sviluppo successivo. Ho iniziato il processo di digitalizzazione delle collezioni impostando il primo CRM dell’azienda, codificando e inserendo tutti i nostri prodotti e aggiornando i listini. Sapete cosa significhi per un’azienda che realizza solo pezzi unici su misura? E’ un cantiere aperto, in continua costruzione. In confronto, l’apertura e la gestione del nostro Outlet è stata una passeggiata.
Sei a cavallo tra il laboratorio e lo showroom e vivi le dieci, cento, mille anime dell’azienda. Qual è il minimo comun denominatore?
La BertO ha tante facce ma è un unico organismo vivente. Ogni postazione, ogni ruolo, ogni fase della nostra attività ha un volto, un calore, un respiro. Sembrano due ambiti e ambienti, in realtà tutti hanno un unico obiettivo: accontentare le esigenze dei clienti che ci hanno scelti.
Cosa è cambiato da quando hai iniziato a lavorare alla BertO?
Sono una sarta e da qui nasce la mia passione per i tessuti. Quando sono arrivata però ero una venditrice. Dopo la maternità ho ripreso il lavoro occupandomi delle collezioni tessili, le ho viste mutare, aumentare, ho visto nascere la nostra personale collezione ed ero in prima linea quando abbiamo realizzato il raccoglitore con la Collezione pelli e tessuti BertO da distribuire ai i rivenditori e gli studi di architettura.
Ti ricordi questa foto? Cosa stavi facendo?
Era una sessione di DivanoXManagua nel laboratorio a Meda. E’ vero che ogni persona ha costruito una parte di quel divano. Il laboratorio è sempre stato aperto a tutti: i clienti vengono spesso a seguire le diverse fasi di lavorazione. Ma con DivanoXmanagua è stato diverso: il laboratorio di tappezzeria e quello della comunicazione si era fuso per creare uno spazio diverso da quello che era sempre stato. Non c’era una coppia di clienti ma trenta persone intorno a un divano.
Il più bel divano che hai visto realizzare?
Un divano componibile Morris su misura in lino stone washed effetto shabby chic con cuciture a contrasto. Indimenticabile.
Se dovessi rivolgerti a BertO per farti fare un divano totalmente personalizzato, quali richieste faresti?
Partirei dal rivestimento, ovviamente (ride n.d.r.). Sceglierei un lino colorato, con tanti cuscini in piuma. Lo vorrei profondo, moderno, con lo schienale basso così come i piedini. Morbido, accogliente, elegante.
Tra i modelli del catalogo BertO, qual è il tuo preferito?
Il design del divano Christian vince su tutti.
Il rivestimento preferito?
Il lino stone washed è quello che sceglierei in ogni situazione, ma ce ne sono tanti e belli: il velluto è elegante, la lana e semplice ma estremamente raffinata e veste bene ogni divano, classico o moderno.
Cosa vuol dire BertO40?
E’ il percorso di una famiglia che dopo tanti anni di lavoro raggiunge un traguardo importante. Ho visto cambiare gli spazi e le persone. Quando sono arrivata eravamo in pochi e tutti facevano tutto. Ora siamo triplicati e tutto ha assunto una complessità diversa. Stanno nascendo nuove cose, stiamo affrontando nuove sfide e parliamo con nuovi interlocutori. Stiamo lavorando per digitalizzarci sempre di più e il mio sogno è quello di rendere disponibile a tutti i clienti, anche quelli che non possono venire a trovarci, tutti i 4000 tessuti che abbiamo scelto insieme ai tappezzieri, ai sarti, ai venditori.
Grazie Emilia!