Lo dichiaro subito e non posso certo nasconderlo, sono un grandissimo fan di Futuro Artigiano.
Chi ha vissuto come me in prima persona il percorso di riscoperta e valorizzazione del lavoro artigiano con Stefano Micelli, non può non esserlo.
In quegli anni con tanti colleghi artigiani sperimentavamo un posizionamento ambizioso. Tra i grandi nomi del lusso e la distribuzione organizzata cercavamo spazio con una proposta di valori e prodotti differenti, fatti su misura per il cliente e distribuiti direttamente anche attraverso la rete.
Eravamo così trascinati dalla nostra passione che non consideravamo nemmeno più i tanti commentatori del “piccolo è bello o brutto” a seconda del momento politico e di essere definiti “l’ossatura del paese” piuttosto che i “nani” che bloccavano il paese.
In questo contesto Futuro Artigiano più che un libro è stato un vero e proprio manifesto per il nostro movimento.
Il successo del libro e la sua penetrazione culturale in mondi importanti è stata fortissima. Ha coinvolto media nazionali e istituzioni pubbliche, mondo accademico e scuole professionali, fino ai mondi bancari e rappresentanze associative. Ha ispirato i big della tecnologia come Google eccellenze in digitale, Amazon e Samsung solo per citare gli esempi più eclatanti , in un percorso che solo qualche anno fa sembrava impossibile o addirittura folle.
Ma è soprattutto in rete che ha travato la sua sponda più grande dove oggi un pubblico eterogeneo, realizza ogni giorno attorno a Futuro Artigiano un pezzo di questa rivoluzione.
Futuro Artigiano ci ha accompagnato in questi sei anni irrobustendo di autorevolezza i progetti di tutti coloro che si sono rivisti nei protagonisti e nelle imprese raccontate nel libro.
Appena ho potuto ho letto avidamente Fare è innovare.
E’ un libro che scorre formidabilmente facendoti immergere questa volta nel presente, mostrando il mondo alla luce del nuovo lavoro artigiano e della rivoluzione ormai scatenata.
E’ bello passare in rassegna la scalata di questa riscoperta a scala internazionale: dai big della moda ai piccoli campioni italiani, dal duello positivo makers/artigiani a colpi di stampanti 3d e design, dalle birre artigianali italiane che conquistano il mondo.
Ancora una volta mi sono divertito a studiare e ad analizzare i moltissimi esempi citati di imprese artigiane oggi definite il “nuovo standard”, per citare il prof Micelli.
Ancora una volta la diversità rispetto ai molti libri sul tema è che l’analisi strategica emerge da sola, attraverso il racconto di esempi pratici di successo, attraverso la lettura di casi imprenditoriali emblematici capaci di ispirare e di generare cambiamento.
La terza rivoluzione industriale è iniziata, Il lavoro artigiano può contribuire al rilancio del paese giocando un ruolo fondamentale per la sua competitività. Chi non ne è ancora convinto?
Buona lettura a tutti!