Chi ama il Design ama il Compasso d’Oro.
La storia del premio è, in sé, un premio al talento creativo italiano.
Il premio nasce nella cultura d’avanguardia sviluppata dai grandi magazzini La Rinascente, che ne fu ideatrice e promotrice nei primi anni, guidata dal genio di Gio Ponti, animata dalle idee e dagli stimoli di personaggi del calibro di Marco Zanuso e Alberto Rosselli, battezzata da Albe Steiner – cui si deve sia l’idea del nome sia il suo marchio.
Il Compasso d’Oro è ancora oggi la misura aurea della bellezza, un canone internazionalmente riconosciuto di estetica del prodotto (e anche, in anni più recenti, del servizio).
In tempi in cui prendeva forma un settore economico che avrebbe – di lì a breve – creato il fenomeno del Made in Italy, l’iniziativa del Compasso D’Oro fu preceduta da alcune mostre importanti.
Due in particolare, che vale la pena di citare anche per come rendono meravigliosamente, nelle loro definizioni, lo spirito del tempo.
La prima, nell’ambito della IX Triennale del 1951: “La forma dell’Utile”, dove La Rinascente presenta un appartamento tipo per quattro persone con una collezione di arredi disegnata da Franco Albini.
La seconda, svolta nei locali della Rinascente nel 1953: “L’estetica del prodotto”, con focus sulla bellezza intrinseca della funzionalità, nell’oggetto di uso quotidiano.
Siamo all’anno fatidico: quel 1954 in cui vede la luce il premio Compasso d’Oro.
E attenzione: già nella prima edizione, in cui vengono assegnati solo 15 premi, figura un premiato “Made in Meda”.
Si tratta di un nome straordinario, che da decenni porta la luce della creatività del Design italiano nel mondo: Cassina.
Con la sedia 683 disegnata da Carlo de Carli, Cassina figura tra i 15 premiati, insieme alla macchina da scrivere Lettera 22 di Olivetti e pochi altri oggetti.
La selezione è severissima, tutta concentrata a esaltare l’eccellenza, nonché a definire una figura professionale che sarebbe divenuta centrale nell’ecosistema della produzione industriale nei decenni successivi: quella del designer.
Ma il premio del 1954 a Cassina fu solo il primo di una bellissima serie, che riportò Meda spesso nei “credits” di coloro che ritiravano il prestigioso premio nelle varie edizioni poi succedutesi.
Riportiamo a fine post l’elenco di tutti i premi che sono stati assegnati – in qualche modo – anche alla nostra città, vuoi perché sede dell’azienda vincitrice, vuoi perché città natale del designer, vuoi perché… sia sede dell’azienda sia città natale del designer, com’è accaduto con i premi del 1987 e del 2016!
Ogni premio viene riportato completo di motivazione, laddove siamo riusciti a reperirla.
In un certo senso, è bello pensare che il valore che risplende a Meda, quando si parla di Design, venga anche dalla luce grazie a questi meravigliosi premi.
Lo stesso design del premio ha una storia particolare: il Compasso di Goeringer, che è considerato lo strumento utilizzato in scultura per identificare, nello spazio, i migliori rapporti di proporzione, quelli alla base della più classica misura del bello, la sezione aurea.
1954, Meda – Compasso d’Oro a:
Cassina per la Sedia mod. 683 (design Carlo De Carli)
Motivazione del premio:
Tra le innumeri sedie presentate dalla recente produzione, nella quale troppo spesso ricorrono eccessive fantasie formali e di facili imitazioni, questa sedia è l’esempio di una reale “originalità” d’autore.
Nella disciplina formale della sedia, oggetto preminentemente funzionale, questa produzione realizza, nella sua esecuzione ineccepibile l’impiego di procedimenti tecnici moderni (massiccio modellato e compensato stampato) con una “composizione strutturale” degli elementi che rendono questo “pezzo”, al quale è attribuito il Premio “La Rinascente Compasso d’oro 1954”, simultaneamente un esempio di essenzialità formale e di composizione strutturale e ne fanno un vero “modello tipico”.
1970, Meda – Compasso d’Oro a:
Cassina per la Poltrona “Soriana” (design Afra e Tobia Scarpa)
Motivazione del premio:
Nel difficile campo di una nuova inventiva del mobile imbottito il Compasso d’Oro viene assegnato alla poltrona Soriana, in considerazione della complessità dell’immagine raggiunta con mezzi costruttivi e tecnici di notevole semplicità e coerenza.
1979, Meda – Compasso d’Oro a:
Cassina per la Poltrona-Divano Maralunga (design Vico Magistretti)
1987, Meda – Compasso d’Oro a:
Antonio Citterio per il sistema seduta Sity (produzione B & B Italia)
Motivazione del premio:
La Giuria della XIV edizione ha deliberato di conferire il Premio Compasso d’oro 1987 al sistema di sedute “Sity” per il costante impegno dell’Azienda strettamente integrato con il contributo del designer ha condotto alla realizzazione di un prodotto tipologicamente avanzato in rapporto ai mutati atteggiamenti comportamentali dell’uomo nella casa.
Si avvia così un processo di rinnovamento in un settore che da troppo tempo vedeva l’impegno dei designer, costretto ad operare nell’ambito della sola tradizione.
1994, Meda – Compasso d’Oro a:
Antonio Citterio per sistema cassettiere Mobil (produzione Kartell)
Motivazione del premio:
L’oggetto suggerisce l’idea di un lavoro d’ufficio ricco di flessibilità e caratterizzato da uno stile di pensiero giovane e innovativo. Tutte le soluzioni tecnico-formali sono convergenti e coerenti.
Esemplare la scelta del chiaro rapporto fra il materiale metallico del supporto e la plastica traslucida e colorata della cassettiera.
2004, Meda – Compasso d’Oro alla carriera a:
Rosario Messina (fondatore Flou)
Motivazione del premio:
Una vocazione pluridecennale di approfondita ricerca di design e comfort, in un ambito specialistico dalle profonde diversità culturali nazionali, è all’origine dell’affermazione di questa azienda in campo internazionale.
L’eccellenza della sua produzione e comunicazione, in tutto l’arco della sua storia, rappresenta un contributo alla valorizzazione del design italiano e dei suoi prodotti nel mondo.
2016, Meda – Menzione d’Onore Compasso d’Oro a:
Flexform per la poltrona A.B.C.D. (design Antonio Citterio)
Meda è la nostra città.
La città in cui i fondatori Fioravante e Carlo Berto hanno deciso di costruire la storia della nostra azienda (e un pezzo della storia del design italiano).
Il nostro sogno è proprio quello di portare nel mondo un nuovo modo di lavorare, oltre che rendere disponibile il “saper fare” della città dei Compassi d’Oro!
A Meda infatti puoi trovare concentrazione e sintesi del saper fare più elevato in tutto il mondo, dove convergono saperi unici, sia per sviluppo di tecnologie avanzate, sia per il maggior numero di penne che hanno risolto le complessità progettuali più importanti al mondo.
Un designer d’interni esperto è in grado di farti vivere l’esperienza di design made in Meda grazie all’attività di BertO.
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