Chi ci segue sa cos’è #divanoXmanagua.
Agli altri, ricordiamo che è un progetto di creazione condivisa di un divano di alto livello artigianale.
Perché lo facciamo, lo abbiamo già detto, in sintesi potremmo dire che il lavoro artigiano di qualità ha bisogno di farsi conoscere, farsi apprezzare, farsi capire, specialmente nei confronti dei giovani, che devono ribaltare il concetto di lavoro artigiano = lavoro sfigato, per il semplice motivo che nel mondo è proprio il contrario (e spesso i grandi marchi internazionali si fanno fare le lavorazioni artigianali più delicate in Italia).
Ma oggi parliamo di quello che fa succedere il “mettersi in rete”, che rivela un valore incredibile, in termini di sistema e potenzialità territoriale.
Alle sessioni di divanoXmanagua ha iniziato a partecipare un artigiano che non conoscevamo, il sig. Bruno Rho di Cabiate.
Un concorrente? Preferiamo pensarlo come una parte di ecosistema.
Ha discusso con noi di come realizzare al meglio le tecniche di lavorazione necessaria, ha esaminato i vari passaggi di lavoro, si è confrontato con i nostri artigiani, con gli studenti, con gli altri partecipanti alle sessioni.
Poi è tornato nel suo laboratorio… e ieri è ricomparso sulla pagina Facebook dell’evento #divanoXmanagua mostrando una sperimentazione sua personale sul difficile tema del capitonné su entrambi i lati, annunciando che alla sessione di oggi avrebbe portato questi elementi.
Una prova di apertura mentale, di generosità, di approccio di rete verso il mercato (per non dire della capacità artigiana).
Ci rendiamo conto del salto che farebbe la nostra economia se fossimo tutti capaci di pensare in chiave collaborativa?
Se avessimo gli strumenti, mentali, ma anche operativi e progettuali, per poterlo fare?
Meditiamo, e impariamo la lezione del sig. Bruno Rho, artigiano tappezziere in Cabiate.