Vi chiediamo scusa per la citazione che prende la mitica “Emozioni” di Lucio Battisti, con la sua straordinaria atmosfera, e la riporta verso suggestioni vicine al lavoro artigiano (in fondo non meno poetico, ai nostri occhi innamorati).
Ma di emozioni, la storia che stiamo per raccontarvi, ce ne ha fatte provare tante.
Protagonista è una famiglia, un nucleo di persone straordinarie, e normalissime al tempo stesso.
Come sono tutte le famiglie, a pensarci: normali e speciali insieme.
Si presentano in Showroom dopo averci incontrato alla manifestazione milanese “Manifatture aperte” di fine settembre (diamo al Comune di Milano quel che è del Comune di Milano), raccogliendo in pieno la sfida-invito della nostra Azienda a partecipare alla creazione del proprio divano-letto.
In realtà ne vorrebbero comprare uno, ma non hanno nessuna intenzione di accontentarsi di un semplice acquisto.
Vogliono farlo loro, il nuovo divano-letto di famiglia, insieme a noi.
Per un’azienda come la nostra, che da anni diffonde il verbo del “fare insieme”, dell’apertura del laboratorio, della condivisione dell’arte artigiana, è un invito a nozze.
L’idea di aprire l’azienda – e in particolare il laboratorio artigiano – a persone esterne alla nostra Ditta, che possano entusiasmarsi quanto noi nel lavorare con le proprie mani a qualcosa di bello, fa infatti parte della nostra visione del lavoro da diversi anni… tant’è che la proposta fa anche parte del nostro catalogo.
Perché siamo più che consapevoli che il nostro lavoro, così come fa innamorare noi ogni giorno, è perfettamente in grado di far sognare qualunque persona sensibile all’arte del “fare bene una cosa bella”, usando in modo creativo lo strumento più bello che esista: le nostre mani.
E chi, più di un bimbo, è sensibile al bello, in modo istintivo e spontaneo?
Chi è più pronto a creare, subito, con forza e passione, senza se e senza ma?
Chi è più profondamente adatto a far uscire un mondo nuovo dalle proprie mani?
Nessuno lo è più di un bambino.
E infatti proprio le due bambine, fin dal primo momento, sono apparse fortissimamente convinte ed entusiaste dell’esperienza, e lo sono state fino alla – memorabile – scena finale.
(Ma questa ve la raccontiamo, appunto, alla fine).
Dicevamo: si sono presentati, nel giorno e all’ora concordata, e subito ci siamo messi al lavoro.
Sotto gli occhi esperti dei nostri maestri artigiani, tutta la famiglia, nonni compresi, si è occupata con grande dedizione – e anche con una certa perizia spontanea – della confezione di una parte di divano-letto.
Dal taglio alla messa in opera, dal fissaggio al confezionamento, via via fino al… collaudo, tutte le fasi hanno avuto il contributo attivo della famiglia che poi utilizzerà quel manufatto artigiano tutti i giorni, davanti alla TV, o per un piacevole relax, per due chiacchiere dopo cena o dedicarsi ad ascoltare musica, per schiacciare una pennichella domenicale o accogliere un ospite per la notte… insomma, per tutte le cose che tutti facciamo con i nostri divani-letto, nelle nostre case.
Con una differenza: che loro potranno dire:
“Vedi il bracciolo di questo divano-letto BertO? L’ho fatto io!”
E scusate se è poco!
Per noi, un’emozione forte, una soddisfazione che non dimenticheremo.
Ma anche un momento di ilarità ed allegria… quando – a lavoro concluso, davanti al divano-letto appena realizzato – la due bambine hanno preso in mano la situazione, indicando a tutti i membri della famiglia un posto dove sedersi, per… godere lo spettacolo del divano-letto ultimato, in piena azione.
Dopo aver messo tutti comodi davanti all’oggetto appena nato dalle mani di tutti, si sono infatti rivolte al papà ordinandogli – con la dolce inflessibilità che solo i bimbi sanno avere – di eseguire il seguente compito:
“Adesso fai vedere a tutti come si apre e si chiude il divano-letto”
Al che è seguita una dimostrazione ineccepibile – il cui merito è anche di un meccanismo di apertura user-friendly – meritatamente salutata da un festoso applauso.
Non è bellissimo, tutto questo?