Il Design è un processo lungo e articolato, di una complessità affascinante, caratterizzato – come si evince dal libro di Filippo Berto “Made in Meda – Il Futuro del Design ha già mille anni” – da una storia millenaria.
In questo volume, il nostro CEO ha studiato delle origini del Design con una profondità che neppure lui e il suo staff avevano immaginato, approcciando il progetto del libro, e arrivando quindi a comprenderne la causa prima e originaria, in tempi che risalgono addirittura al Medioevo, sul territorio di Meda.
In effetti, l’eccellenza manifatturiera di Meda ha origini lontane nel tempo, cosa che permette di comprendere perché ciò che si progetta e realizza a Meda ha caratteristiche distintive forti, in termini di qualità.
Ma tutta questa analisi rivolta alle origini del Design non è certo l’unico asse su cui si sviluppa il libro.
Negli otto capitoli di cui si compone, infatti, il Made in Meda viene visto sotto molteplici aspetti, e quello su cui ci soffermiamo oggi è particolarmente importante, perché riguarda il futuro.
Data la sua rilevanza, non è sbagliato pensare che il futuro del Made in Meda abbia un grosso peso sul futuro del Design tout court, e anche per questo si tratta di un tema fondamentale.
Fondamentale al punto che Filippo Berto ha voluto sviluppare la sua visione per le generazioni a venire in ben 10 tesi, che affrontano in modo specifico 10 temi che l’autore ha ritenuto imprescindibili.
Se c’è una cosa che distingue il nostro CEO è senza alcun dubbio la sua passione per il futuro, approccio che mette in pratica in modo rigorosamente pragmatico lavorando intensamente sul presente, in modo da porre sempre, in ogni giornata di lavoro, una base per il domani, inteso sia letteralmente sia in senso lato.
Del resto è proprio tipico della sua gestione di seconda generazione – dopo i fondatori della Ditta, il padre Fioravante Berto e lo zio Carlo Berto, che fecero nascere l’azienda nel 1974 – l’approccio innovativo, a partire dall’impostazione fortemente digitalizzata da lui voluta fin dall’inizio (ricordiamo che è opera sua il primo blog aziendale italiano del settore Design).
Nella prima delle 10 tesi presentate nella parte finale del libro – quasi a lasciare il lettore sui temi più salienti, quelli appunto riguardanti il futuro di noi tutti, con particolare focus sulle persone più giovani – Filippo affronta il tema di “come nasce un’opera di Design“, richiamando quindi la nostra attenzione sul processo alla base di tutto.
Non è un caso che, sin dal titolo, questa tesi parli di rapporto con i clienti, perché è questo il paradigma su cui si basa tutto il lavoro della BertO.
Tutto nasce, sempre, dall’ascolto del cliente.
E non è una espressione retorica: le persone che lavorano per BertO sono specificamente formate per questo, in quanto l’azienda è fermamente convinta che solo così si riesce a realizzare quel “Dream Design” che ci si aspetta dal Made in Meda e, in particolare, dalla BertO.
In tale modo di lavorare c’è una forte innovazione, che in BertO abbiamo messo a fuoco e portato a sistema.
Si tratta del processo di Design che, a nostro modo di vedere, non parte più – come in passato – dallo spunto di un Designer o di un ufficio progettazione, bensì dal contatto attivo con il cliente.
In BertO, infatti si lavora così, con il coinvolgimento diretto e costante con tutte le persone che scelgono di dialogare con noi… un dialogo che può anche non riguardare nello specifico la vendita di un prodotto o servizio, e non si esaurisce anche dopo detta vendita.
Bensì, la relazione che si instaura con i clienti è un modus vivendi dell’azienda, che trova in ciò innumerevoli stimoli, che comprendono anche il lavoro sulla progettazione, sempre ovviamente in collaborazione con i designer, i quali partecipano a tutto il processo, anche con confronti diretti e occasioni di reciproco scambio di informazioni.
Non finisce mai, il lavoro del designer in BertO, perché il flusso delle informazioni provenienti dai clienti, in costante contatto con l’azienda, è inarrestabile e continuo…
… tutto questo ci ha portato ad elaborare un nuovo modo di progettare il Design, un modo che non esclude il cliente relegandolo a “fruitore finale” di un progetto, bensì lo coinvolge e lo stimola lungo tutta la progettazione, e poi ancora, nelle fasi successive.
È facilmente comprensibile come il feedback, ininterrotto e collaborativo, di coloro che scelgono i nostri prodotti per viverli tutti i giorni in casa propria sia una risorsa preziosissima per chi progetta.
Ci piace pensare che la validità dei prodotti BertO abbia in sé proprio questo elemento distintivo: la collaborazione attiva, partecipe, talvolta perfino affettuosa, dei nostri clienti con i nostri designer.
Tesi BertO n. 1 – La relazione con i clienti porta a nuovi modi di progettare il Design – Keyword di riferimento: #designedbyyou
Cosa porta un progettista a inventarsi un prodotto?
La riflessione sui bisogni delle persone.
Un’intuizione brillante.
La conoscenza profonda di materiali e tecniche.
Cosa porta un progettista a realizzare qualcosa di davvero utile e sensato?
Semplice: la consapevolezza di ciò che serve a quel cliente, in quel momento, in quel luogo, in quella fase della sua vita.
Come sapere tutto questo?
Semplice (relativamente): occorre chiederglielo.
Occorre conoscerlo.
Occorre avere un canale di comunicazione aperto nei suoi confronti.
Si dirà: ma ogni cliente ha idee, esigenze, gusti diversi…
Appunto.
Non è un suo problema, questo; al contrario, è un nostro problema trovare il modo di parlare con chi abbiamo di fronte.
Con ogni singolo cliente.
E progettare di conseguenza.
Naturalmente con la competenza, la cultura realizzativa, il know-how tecnico ed estetico che sappiamo di avere.
Ma che dobbiamo mettere al servizio di quella persona.
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