La città di Meda conta innumerevoli realtà di riferimento, e molte di queste sono costituite da persone di eccezionale caratura, al punto che viene quasi da definirle “personaggi“, tanto è il loro spessore e capacità di incidere sulla cultura stessa del Design.
Tutto questo rientra in una tradizione millenaria, come abbiamo potuto scoprire e approfondire nel corso del lavoro che ha portato al libro “Made in Meda – Il Futuro del Design ha già mille anni” di Filippo Berto.
Sono stati molti mesi di lavoro, da parte di un intero team che ha affiancato il nostro CEO in un lavoro di preparazione e studio che è diventato sempre più coinvolgente e approfondito, ben oltre le aspettative e premesse iniziali.
Al punto da scoprire – come recita il sottotitolo – che il Design così come lo intendiamo nasce da consuetudini e attività risalenti addirittura al medioevo, e nasce proprio qui, a Meda.
Proprio qui, a Meda, è dove abbiamo dedicato molto tempo ed energie a incontrare i protagonisti contemporanei di questo monumentale patrimonio culturale e professionale.
Tra gli incontri che abbiamo organizzato e portato avanti – sempre documentandoli in video, così da poterne ampliare la portata divulgativa – non poteva mancare la testimonianza dell’architetto Carlo Orsi.
La sua capacità professionale, il suo impegno verso le giovani generazioni, la sua generosità e apertura sono sempre state un faro per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo e svolgere con lui un percorso di crescita (impossibile non crescere quando hai a che fare con l‘architetto Orsi!).
Nel breve video che pubblichiamo, sintesi di una chiacchierata ben più lunga, l’architetto racconta a Filippo Berto come l’attenzione su Meda abbia, nella sua esperienza, radici lontane, addirittura negli anni della sua formazione scolastica.
Racconta infatti che già quando frequentava la scuola elementare, a livello di esercizio, il maestro che in quel periodo era tra i formatori del futuro architetto Orsi, suggeriva un lavoro di analisi e approfondimento sulla città di Meda.
“Vi erano due tracce da seguire, per noi alunni: uno sulla storia – indispensabile per capire da dove nascono le cose – e uno sugli aspetti lavorativi, sui valori del lavoro, anche artigianale. Per me fu importante, perché quelle erano e sono le mie radici, i miei stessi valori”.
Si capisce già come un pilastro fondamentale della realtà cittadina – tanto fondamentale quanto gli aspetti storici – sia sempre stato per Meda e i medesi il mondo del lavoro.
Un mondo del lavoro capace di avvicinarsi e talvolta sovrapporsi con quello dell’arte.
A questo proposito, impossibile non riportare le meravigliose parole dell’architetto sul mondo dell’arte, così come lo vede e lo vive lui:
“Tutte le arti hanno qualcosa in comune, e sono legate da un vincolo, invisibile e inscindibile“
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