A Meda, il 22/3 sera abbiamo avuto il piacere e l’onore di confrontarci con alcuni imprenditori locali – di primissimo livello – e personalità istituzionali importanti, sul tema “Quale futuro per l’Artigianato Locale”.
Per noi è un’occasione straordinaria di ribadire qualcosa in cui crediamo da sempre, anzi: diverse cose.
Prima di tutto, crediamo di essere, tutti noi, ambasciatori di una città straordinaria, in cui il cuore delle nostre vite – il lavoro – trova una valorizzazione ben radicata nella cultura locale e ne rappresenta un elemento chiave, identificativo e valoriale.
Siamo in una città dove il lavoro è qualcosa di più del lavoro, è la vita stessa, come si può facilmente intuire anche a un primo sguardo.
Le storie di ognuno di noi, qui, parlano da sole.
Secondariamente, avvicinandoci al punto della questione, troviamo che la domanda che ogni imprenditore si trova a fronteggiare – quale futuro? – rivesta una sfida per ognuno diversa.
Ma attenzione: le strategie sono diverse, come diversi sono i profili di ognuno, tuttavia in questa sede non mettiamo l’accento su questo, perché oggi ci poniamo una domanda in termini comuni… ci interroghiamo sul futuro della nostra città, che in un certo senso è la somma di tutte le nostre scelte imprenditoriali.
Sappiamo che anche i colleghi sul territorio, come noi, si trovano davanti a domande fortissime e intensissime da parte di tutti i mercati di riferimento.
Domande che non riguardano – come eravamo abituati – i prodotti, le scelte commerciali, gli approcci di marketing, ma qualcosa di immensamente più profondo.
Oggi ci si chiede “qual è il senso, qual è il significato di un prodotto, di un marchio, di una scelta d’acquisto”.
E arriviamo al nucleo centrale di questa riflessione: il futuro di Meda.
La nostra città può dare una risposta potentissima, di senso profondo, dal significato davvero ricco: il senso di quel che si fa qui è la qualità stratosferica.
Perché Meda produce valore altissimo… altri fanno i numeri, noi qui facciamo qualcosa di infinitamente più prezioso.
Facciamo l’eccellenza qualitativa.
Da qui al futuro, allora, tutto facile?
Purtroppo no: sappiamo tutti che il “fare” senza il “far sapere” rischia di rimanere sotto traccia, e questo non può accadere.
Il “far sapere” della nostra qualità, però, non riguarda solo il mercato: quel tipo di attività la conosciamo, e cerchiamo di portarla avanti tutti, tutti i giorni.
Se parliamo del futuro di una città, la nostra, dobbiamo in questo caso focalizzare il “far sapere” al nostro interno, verso coloro che sono i portatori di futuro sul nostro territorio.
I nostri giovani.
Chiediamoci: siamo attrattivi per le nuove generazioni?
Dalla risposta a questa domanda, secondo me, nasce la risposta, positiva o negativa, che riguarderà il futuro di tutti noi.
Infine, ricolleghiamoci al titolo.
Iniziamo oggi, il nostro futuro, attraverso un confronto e un dialogo che può trovare nel web il suo terreno.
Non è certo una novità e molti – con noi – hanno percorso questa strada in passato,e continuano a percorrerla quotidianamente.
Vorremmo quindi rinnovare l’impegno – nostro, prima di tutto – alla disponibilità al dialogo, al confronto, alla conversazione. E infine, al progetto.
Un progetto che ci vede partner di un sistema che si chiama Meda.
Grazie, quindi, alle istituzioni che hanno riportato la nostra attenzione su questo confronto, ricordandoci che il futuro è come una barca su cui siamo tutti.
Se sapremo navigare come si deve, arriveremo tutti in porto, ma è qualcosa che dipende dall‘intero equipaggio.
Lavoriamoci, insieme, tutti i giorni.
Oggi compreso.