A volte, il nostro sguardo è giustamente catturato dal presente.
Specie in tempi in cui le voci si fanno più alte, il rumore si alza di livello, e alle nostre orecchie – poste a fianco di un cervello costantemente concentrato sul lavoro – arriva un baccano che distrae.
Il presente ci reclama, con i suoi richiami forti, con tanti messaggi che – alla ricerca di un effetto sempre maggiore – non temono mai di esagerare.
Tutti vogliono la nostra attenzione, tutti cercano di convincerci, qui, ora, della bontà delle loro idee. Subito, a colpi di notizie-bomba, a botte di post sui social, a ondate di media di ogni tipo, dove la manopola del volume sembra essersi rotta, perennemente incastrata sul massimo.
E’ giusto soffermarsi sul presente: le nostre vite sono anche questo.
Il presente, peraltro, è bellissimo, per certe cose.
Se hai vent’anni e stai uscendo con gli amici, se vivi un momento indimenticabile, se ti stai godendo una domenica di sole. C’è chi dice che la felicità dura solo un attimo, e quell’attimo di certo non è domani.
E’ adesso.
Quel che c’è intorno a noi, il presente, è – dunque – importante.
Guardiamolo, insieme. Cerchiamo di interpretarlo, di comprenderlo.
Il nostro punto di vista, nel capire quel che ci circonda, parte sempre da quella parte delle nostre vite che dedichiamo al lavoro.
Siamo un’azienda, creiamo valore, produciamo futuro: tutto questo può essere (ed è) fonte di gioia, di felicità, ma sicuramente vuole di più da noi, che non un semplice sguardo sul presente.
Il lavoro ci chiama da un altro punto, da un’altra prospettiva, non dal presente. Il lavoro richiama la nostra attenzione verso il futuro.
Un’azienda che si sforza di essere valida, utile, interessante per chi ci lavora, e produttiva per il proprio territorio, apre gli occhi al mattino e non guarda alla giornata.
Guarda all’anno che viene, guarda al prossimo negozio che si cercherà di aprire, guarda a quel mercato straniero che – se tutto va bene – si potrà affrontare in 3-5 anni. Se nel frattempo tutto andrà bene.
E’ un’attività difficile, complicata, ed estremamente delicata.
Come tutte le cose belle, si rovina in un attimo.
(Apriamo qui una parentesi per invitare chi sta nella stanze del potere, chiunque ci sia e ci sarà, a guardare in faccia chi, nei tanti, meravigliosi distretti produttivi della nostra Italia, si sforza ogni giorno di inventare un prodotto più bello, un servizio più utile, un posto di lavoro migliore… gli Italiani ne sono capaci come nessuno al mondo, e le aziende e i loro prodotti sono caratterizzate da incredibile bellezza, ma anche da una sfidante fragilità).
Tornando a noi: queste righe nascono dall’esigenza di dare un messaggio al presente.
Al presente dei nostri dipendenti, al presente delle loro famiglie. Al presente di tutti quelli a cui vogliamo bene, che la sera ci aspettano a casa, o che domenica usciranno in bicicletta con noi, o magari ci inviteranno a mangiare una fetta di torta della nonna, al prossimo compleanno.
Il nostro presente, il presente delle famiglie del nostro piccolo-grande ecosistema dipende, secondo noi, da una cosa sola.
Dipende da noi.
Se saremo capaci di guardare avanti, costruendo su quello che sappiamo fare meglio, facendo ancora meglio, beh, forse anche il presente ci sembrerà migliore.
Questo noi ci sentiamo chiamati a fare, oggi: ad essere migliori, anche nel caso in cui siamo già i più bravi (e in Italia siamo più bravi in tantissime cose), non importa: dovremo essere ancora di più, ancora meglio, ancora più forti.
Certo – per ricollegarci al titolo – la questione non si esaurisce con un discorso sul presente e sul futuro, cioè su quel che abbiamo intorno e su quel che abbiamo davanti. No.
La vera soluzione sta in un altro posto.
Sta in quel che ognuno di noi ha dentro di sé.
Noi, che conosciamo bene tutti coloro che abbiamo intorno, sappiamo che forza straordinaria abbiamo dentro.
Il nostro futuro siamo noi, e noi siamo sempre stati, siamo oggi e saremo sempre, molto forti.
Forti oggi e domani e sempre.
Questo è il futuro, e a guardar bene, anche il presente, attimo dopo attimo, si sta già trasformando in futuro.
Buon lavoro, anche oggi come ogni giorno!