Thomas Friedman è un giornalista con la G maiuscola: oltre che autore di numerosi saggi, tra cui “Il mondo è piatto – Breve storia del XXI secolo” sugli effetti della globalizzazione – è stato vincitore del premio Pulitzer per ben tre volte.
Leggendo il suo ultimo libro “That used to be us” ci ha fatto piacere ritrovare – tra le sue raccomandazioni ai lavoratori per superare il difficile momento economico – questo consiglio:
“Pensa come un artigiano”.
Magari a noi artigiani può sembrare strano un suggerimento come questo, abituati come siamo a sentirici sempre in difficoltà, stretti tra le difficoltà pratiche di ogni giorno e un mondo che sembra premiare solo i grandi, e invece l’autorevole firma del New York Times considera il fatto di applicare una mentalità puntigliosamente orientata alla qualità in ogni cosa che si fa come uno dei piccoli-grandi segreti per rimanere e prosperare sul mercato del lavoro, qualunque sia la propria professione.
Efficacissima la sintesi con cui Friedman chiude questa sua riflessione, a pag. 137 del suo libro:
“Ogni cosa che fai, saresti pronto a firmarla con le tue iniziali?”
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