Sapevamo che Brescia era un posto formidabile, ma ieri sera abbiamo capito quanto.
Non ci sono parole per descrivere una città che – di lunedì sera, dopo una giornata di Lavoro – si presenta, con oltre 120 persone, a parlare di Design, a informarsi su una cultura del Lavoro che evidentemente sente vicina, a dialogare con noi.
Noi, i nuovi arrivati. Noi, quelli che hanno bussato alla porta di una città che ammirano da sempre. Noi, quello che han voluto presentarsi proponendo un incontro, la presentazione del libro LO SPIRITO DEL 74.
Da ieri sera rispettiamo Brescia ancora più di prima, perché ci ha onorato non solo di un meraviglioso incontro: ci ha onorato di un dialogo.
Non dimenticheremo mai come, il 25 novembre 2019, abbiamo ricevuto tanta attenzione, tanta disponibilità all’ascolto, tanto orientamento al confronto costruttivo.
Eugenio Massetti e Ivana Pais: dialogo dal territorio, con il territorio, insieme al territorio.
Brescia ci ha ascoltato, Brescia ci ha parlato: siamo lusingati e riconoscenti.
Anche perché le voci con cui ha scelto di parlarci sono di una autorevolezza “da paura”: nientemeno che il Presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale Eugenio Massetti e la professoressa di Sociologia Economica dell’Università Cattolica Ivana Pais, la quale – si badi bene – per 7 anni ha insegnato all’Università di Brescia.
Non pensate alle istituzioni che fanno interventi neutri, in toni asettici da convegno, non crediate che non si siano affrontati temi tosti… nossignore.
Da bravi bresciani, concreti e sul pezzo, i protagonisti di questo piccolo-grande dibattito hanno subito messo sul tavolo delle belle discussioni sulla sfida del mercato, sulla capacità degli imprenditori locali di fare rete, sulla concorrenza tra soggetti attivi sul territorio.
Ma va bene così: il mercato è un luogo che va affrontato, di petto, e sappiamo tutti che l’economia – a Brescia e ovunque – non è certo rose e fiori.
E noi non siamo a Brescia per farci fare dei complimenti, bensì per avere l’occasione di servire questa città come merita.
Grazie quindi: ci togliamo il cappello davanti a questo straordinario luogo e a questi rappresentanti delle istituzioni che si sono presi la briga di venire a parlare con noi, a commentare quel che stiamo facendo, e perfino a vivere qualche momento di convivialità e gioco, commentando con simpatia i contenuti del nostro libro Lo Spirito del 74: 74 parole chiave per vivere felicemente la passione per il proprio lavoro”, evento della serata.
Li ringraziamo anche perché hanno voluto premiare il nostro sforzo con il più prezioso dei doni: il linguaggio. Sì, perché più di una volta la chiacchierata ha assunto i colori accessi del bresciano… e ci siamo sentiti a casa. Anche se il dialetto non era il nostro, noi ci sentiamo a casa siamo a casa dove si parla come in un laboratorio, come tra colleghi.
Clienti? Molto di più. Persone straordinarie che… non sapremmo come definire.
Come definire un cliente che accetta la sfida giocosa di tornare nel negozio in cui si è servito per parlare di ciò che sta dietro al prodotto che ha scelto?
Come definire un cliente che sfila il telefono dalla tasca per mostrare al designer di che colore ha il parquet, così da provocarlo su un eventuale nuovo abbinamento di design per la sua casa?
Come definire un cliente che fa qualcosa che non si è mai visto, in nessun negozio: si reca volontariamente allo showroom, senza alcuna intenzione di acquistare alcunché, e dialoga per 4 ore con altri clienti, con il designer, con le istituzioni?
Noi non lo sappiamo, come definire queste persone, ma le sappiamo riconoscere: sono persone che scelgono più di un divano, più di una poltrona.
Persone che scelgono di dare senso ai loro acquisti, un senso che parla di cultura del Lavoro, di informazioni aggiornate sul design, di momenti di scambio e stimolo, magari davanti alle pagine di un libro, o seduti ad ascoltare una sociologa.
E’ un sogno? No. O meglio, sì: per noi è come un sogno che si realizza. Lavoriamo da sempre per questo, per dialogare con i nostri clienti… anche questo è l’insegnamento dello Spirito del 74. Anche questo è il Design dei Sogni, come ci piace chiamare il nostro stile.
L’incontro con l’azienda: tutta la BertO, da tutta Italia, ieri era a Brescia.
In auto, in pullman, in treno. Soli o con i colleghi. Da Milano e Meda, ma anche da Torino, da Padova, da Roma.
Brescia ha attratto tutti, e ha saputo accogliere tutti quanti noi.
Dal laboratorio artigiano di Meda, ma anche dagli showroom di tutta Italia, l’incontro con la città di Brescia è stato per noi un momento in cui raccoglierci, per portare tutte le nostre energie a chi ci ha aperto le porte con curiosità e generosità.
E, naturalmente, a Giulia e Laura, le due direttrici dello showroom BertO di Borgo Wuhrer a Brescia, che ogni giorno – conoscendo gli elevati standard della città – fanno in modo che la proposta BertO sia in grado di interessare i propri concittadini… e come lo sanno fare!
Di loro parliamo fra un attimo.
Giulia, Laura, e lo spirito del 74 applicato al meglio.
Quando le direttrici del negozio di Brescia nascevano, il 1974 era già nel passato, e non da pochi anni, da un bel po’.
Ma ieri sera, nel loro showroom, nella loro città, con i loro contatti ci hanno fatto vedere come quella spinta, quell’ispirazione che viene dai nostri fondatori sia qualcosa di completamente senza tempo.
Fantastico vederle all’opera, e incarnare al meglio – con il loro dinamismo, la loro concretezza, il loro slancio – il modo di lavorare che fa parte della BertO fin da quel 1974 in cui è stata fondata.
A loro dedichiamo simbolicamente la serata del 25 novembre, perché questa straordinaria occasione che ci è stata offerta dalla loro città sia di buon auspicio in una sfida che farebbe tremare i polsi a imprenditori e manager ben più blasonati.
La sfida di essere all’altezza della città di Brescia.