Quello di giovedì 29/10 all’ADI è stato un incontro molto importante.
La Camera di Commercio di Terni, insieme al Centro Estero Umbria, ha organizzato un momento prezioso per dialogare con alcuni interpreti del Made in Italy intorno al tema “Design e Artigianalità”.
Giulio Iacchetti, Mauro Franceschini e Filippo Berto, coordinati da Giorgio Tartaro, hanno risposto a domande cruciali e lasciato ai presenti contributi importanti per proseguire con il dibattito.
Al fianco di aziende artigiane come la nostra e quella di Franceschini, c’era una tra le esperienze di design contemporaneo più influenti e importanti in Italia. Quella di Giulio Iacchetti con Internoitaliano.
Dal dialogo tra i due mondi sono emerse prospettive diverse e complementari, all’interno delle quali, come ha ribadito più volte Giulio Iacchetti, “l’artigiano e il designer hanno un ruolo paritetico nella buona riuscita di un progetto. E’ un rapporto che esiste da sempre, non è una novità. Imparano gli uni dagli altri in un processo di formazione e permanente grazie al quale nascono oggetti dal forte carattere identitario, frutto della contaminazione di saperi, idee e conoscenza. L’ambiente di lavoro è lo stesso. Progettazione, prototipazione e produzione si fondono in un unico processo.”
E’ stato uno scambio fitto di opinioni, dove a farla da padrone è stata l’antitesi tra produzione di massa e produzione artigiana, la dignità del mestiere che coinvolge sia il processo produttivo, sia il cliente che diventa consumatore consapevole.
Il tema del ricambio generazionale, come vera urgenza che coinvolge indistintamente tutti i settori, ha trovato tutti d’accordo, portando relatori e spettatori al termine di una serata durante la quale, senza alcun dubbio, siamo usciti arricchiti e pieni di domande in cerca di risposta.
Cosa abbiamo imparato?
-Il primo tra i temi condivisi da tutti è stato quello dell’apertura e dello svelamento del retroscena, pratica e racconto ormai dato per assodato soprattutto per il valore e la dignità che ha permesso una nuova nascita nel rapporto tra mondo artigiano e mondo del design.
Svelare il retroscena, il produttore insieme al prodotto è rivoluzionario ma è anche il nuovo standard. Aprire le quinte e far vedere cosa c’è dietro è un processo culturale che aumenta la percezione del valore di chi produce, del prodotto e del consumatore consapevole di quello che acquista. E spettacolarizza un mestiere tradizionale come quello artigiano.
-IL TEMA per eccellenza sembra essere stato il ricambio generazionale. Viene dibattuto tra enormi difficoltà da parte dell’imprenditore che non molla il suo e dall’altra parte le nuove generazioni che fanno fatica. Il mondo artigiano oggi è completamente rinnovato ed esistono aziende molto più attrattive per le nuove generazioni
Nel mese di ottobre, il Comune di Meda e la Pro Loco ha organizzato due appuntamenti preziosi. Il primo ha messo al centro l’Istituto CFP Terragni di Meda, fondato nel 1868 e che ha visto per la prima volta nella sua storia l’assenza di una classe di tappezzeria per mancanza di iscrizioni. Il secondo ha radunato intorno a un tavolo i più grandi delle industrie del settore per discutere sugli scenari evolutivi dell’industria del mobile medese.
BertO, con il progetto DivanoXManagua, ha costruito intorno a un prodotto un percorso costruito per attrarre e coinvolgere le nuove generazioni. I segnali di ripresa ci sono, ma la strada è ancora lunga e bisogna lavorare ancora molto.
-L’agilità degli strumenti della comunicazione ha creato un vero e proprio laboratorio del racconto che, attraverso i video, i post del blog e social network, ci hanno permesso di diventare autori di un racconto condiviso in rete.
La nostra è costante ricerca di senso. Partiamo ogni volta da quello che siamo, da quello che facciamo e sappiamo di essere capaci di farlo. Partiamo dalle nostre radici e dal nostro DNA. E’ difficile abbandonare la nostra provenienza, ma continuare a chiedersi il perché alimenta il nostro percorso intorno alla sfida del senso.
-Non esiste pezzo unico senza un’esigenza. Quindi al centro del nostro lavoro ci sono loro: i clienti.
Oggi il nostro è un modello contemporaneo: sempre più persone scelgono prodotti che possono essere personalizzati. Non tanto perché sono unici, piuttosto perché sono funzionali rispetto alla personalizzazione, oltre ad avere una storia. Il cliente può avere una relazione più profonda rispetto al passato con il produttore.
-I nostri prodotti oggi nascono con un design che ha già al suo interno la possibilità di essere personalizzato. Nascono da una chiara idea dello SCOPO. Un tempo venivano scelti a catalogo. Oggi il processo di acquisto è differente e coinvolge il cliente a 360 gradi.
Il progetto Sofa4manhattan ci ha portato alla visione dell’azienda come ecosistema aperto, dove a pensare, progettare e realizzare un divano su misura possono essere persone diverse, anche esterne al nostro laboratorio. Abbiamo messo a confronto designer e persone che vivono all’interno di quei mondi che saranno popolati dai nostri prodotti. Li abbiamo realizzati condividendo tutte le fasi, dalla progettazione alla prototipazione, fino ad arrivare alla manifattura.
Grazie e complimenti ancora agli organizzatori per averci dato la possibilità di riflettere ancora una volta su temi cruciali e a noi molto cari.