Formazione artigiana, solidarietà, responsabilità sociale d’impresa, giovani, futuro…
Sono tanti i temi di cui si può parlare con Andrea Moroni, che sta seguendo – facendo la spola tra Managua e Milano – l’avvio dei corsi di formazione artigiana solidale promossi a Managua da Berto Salotti in partnership con Terre des Hommes, grazie al progetto #divanoXmanagua.
La sua visita a Meda, qualche giorno fa, ci ha permesso di fargli qualche domanda… naturalmente dopo averlo fatto accomodare sull’oggetto che sta facendo succedere tutto questo: #divanoXmanagua.
Grazie Andrea: per la visita, per la disponibilità e soprattutto per l’importantissimo lavoro che svolgi a favore dei giovani e della loro formazione artigiana!
Berto Salotti – Andrea, come stanno i ragazzi di Tdh Italy a Managua?
Andrea Moroni – Tutti bene, grazie, presi dalle mille cose che facciamo e che vorremmo fare. A Managua è ancora in corso la campagna indifesa con un’interessantissima collaborazione con una radio locale, Rock FM.
Per i “nostri” ragazzi che ancora studiano si avvicina la fine dell’anno scolastico (il 30 novembre), gli esami e le meritate vacanze.
Per i 40 che vogliono formarsi professionalmente grazie ai corsi di #divanoXmanagua è appena iniziato un nuovo cammino.
BS – Qual è la situazione lavorativa per i giovani, laggiù? Su quali basi il progetto di formazione #divanoXmanagua promosso da Berto Salotti in partnership con voi di Terre des Hommes si propone di dare un aiuto concreto?
AM – Il Nicaragua è un paese ancora povero, la bassa disoccupazione dichiarata non deve ingannare, circa il 60% della popolazione ha un impiego informale.
Questo significa nessuna tutela sindacale e legale, essere pagati alla giornata, non aver accesso a sistemi pensionistici o di credito. Tantissime persone vivono così tutta la vita.
Per molti giovani questa è l’unica possibilità di lavoro perchè non dispongono di capacità e competenze per essere operatori specializzati o per iniziare una propria attività.
Insieme a Berto Salotti portiamo il nostro contributo formando falegnami e tappezzieri. Rispetto al 60% della popolazione di un paese come il Nicaragua può sembrare poco, ma per 40 giovani questa è l’opportunità della vita.
BS – Conosci personalmente qualche ragazzo che frequenta i due corsi di formazione “targati #divanoXmanagua”, il corso di falegnameria e il corso di tappezzeria?
AM – Ancora no, vado a monitorare i corsi tra tre settimane, a metà novembre.
BS – La presenza di un’azienda privata in un progetto solidale: fattore qualificante o presenza inusuale?
AM – Sono tanti anni che si parla di responsabilità sociale d’impresa, sono tanti i modi, sinceramente non tutti condivisibili, in cui un’impresa può contribuire allo sviluppo di un territorio.
Quello che è inusuale è la passione, il coraggio e la voglia di innovare con cui Berto Salotti, e tutto il mondo che le ruota intorno, si sono impegnati per questa azione.
BS – A tuo personale parere, cosa significa per un ragazzo di Managua il “saper fare” italiano? Ha una valenza o è un concetto che gli è totalmente differente?
AM – Il design italiano, il made in Italy (e la cucina) sono famosi anche in Nicaragua, partecipare ad un corso che li mette in contatto con un’azienda leader di questo mondo è un forte valore aggiunto.
Se però la domanda è riferita al “saper fare” come cultura del “fare impresa”, credo che questa sia figlia di un contesto culturale specifico e come tale difficilmente comprensibile e esportabile in paesi con culture così differenti dalla nostra.
[Nelle foto, Andrea sfoglia il book #divanoXmanagua, che potete consultare nei nostri showroom di Meda e Roma, oppure online].