Come ristrutturare e arredare una casa anni ’70: una collaborazione eccellente con lo studio d’architettura casatibuonsante. Leggi l’intervista!

Abbiamo la fortuna di collaborare con studi di architettura di grandissimo livello, da cui nascono progetti di design originali e unici.

Per farlo, mettiamo a disposizione di architetti e progettisti servizi specifici che rispondano a specifiche esigenze progettuali: modelli custom made, selezioni di rivestimenti in pelle e tessuto coordinate e dedicate ai professionisti, materiali e finiture che, abbinate secondo lo stile del progetto, generano veri e propri capolavori nella decorazione.

La sensibilità dei clienti e la creatività degli architetti trovano nei servizi BertO dedicati ai professionisti, un ecosistema di elementi decorativi e di design, pronto per ridisegnare le regole del comfort e del design della propria casa.

La collaborazione con il prestigioso studio casatibuonsante architects nasce proprio così: dall’ascolto delle esigenze progettuali e delle sensibilità del cliente fino alla realizzazione finale di uno splendido appartamento con caratteristiche molto particolari. L’appartamento, infatti, è per una giovane coppia, situato al primo piano di una casa anni ’70 a Milano, non lontano dal centro storico della città.

Il progetto è stato chiamato Casa con Sala da Musica. La ristrutturazione ha permesso all’ambiente di declinarsi secondo le quotidiane necessità, aiutando i suoi proprietari nel complesso gioco del “rituale domestico”.

Fondato a Milano nel 2017 da Antonio Buonsante e Federico Casati, casatibuonsante architects si occupa di architettura e design a tutte le scale, dall’ambiente domestico alla dimensione urbana.

Consapevoli delle mutate condizioni sociali, culturali ed economiche, dei limiti e delle nuove dinamiche che definiscono lo spazio domestico e urbano, lo studio ammette di buon grado un certo livello di compromesso, che non viene visto come rinuncia, ma come punto di partenza per una visione più ricca e inclusiva.

Abbiamo chiesto agli architetti di raccontarcelo in una bella intervista che ci hanno rilasciato.

progetto casa anni 70 casati buonsante architects con divano componibile joey di berto
Zona giorno con pareti divisorie. Divano componibile Joey in tessuto.

Com’è nato questo progetto?

Il progetto nasce come un consiglio disinteressato per il cliente, che ci interrogava sulla possibilità di acquistare un immobile come sua prima casa.

A un momento così delicato per la vita di ciascuno di noi non ci siamo potuti tirare indietro e così armati di scooter abbiamo attraversato la città per andare a vedere questa proposta dando il nostro parere.

Pensiamo che sia molto utile consigliare e seguire le persone che vogliono acquistare una casa già dai primi momenti di valutazione. Le case sono come le persone e hanno un proprio carattere che va intuito, compreso e assecondato.

Se si trova la casa giusta (e ce ne sono tante, non ne esiste una perfetta) il progetto è già a metà dell’opera. In questo modo si risparmia tanto tempo e tanto denaro…

Quali erano le richieste del cliente per la realizzazione di questo progetto?

Uno dei momenti più divertenti e movimentati del lavoro di un architetto è conoscere il cliente, imparando dalle sue reazioni.

Cercare con metodo scientifico, al pari di un Chimico o di un Detective, di interpretarne i desiderata di partenza spesso tra loro contraddittori come in questo caso dove i clienti erano due (una giovane coppia).

In queste situazioni bisogna avere anche una buona dose di pazienza ed empatia, poiché tre o più persone fino a quel momenti perfetti sconosciuti si ritrovano a dover condividere intimità e bisogni molto personali che a volte emergono per la prima volta in maniera dirompente.

Il progetto è sempre frutto di una mediazione tra questi fattori e il volere dell’architetto che la casa non la deve fare per il suo vivere quotidiano e per questo ha in testa una casa tutta sua, diversa da quella che ha in mente il cliente.

Il progetto è quindi il territorio di questa mediazione che arricchisce l’idea iniziale di tutti, clienti e architetti compresi.

progetto casa anni 70 con divano joey di berto e tavolo ring piano in marmo
Zona giorno con divano Joey componibile in tessuto, tavolo Ring con piano in marmo di Carrara e basamento in noce canaletto.

Com’è nata la scelta d’arredo per la zona giorno?

L’acquisto della casa è stato molto vantaggioso per il cliente poiché il suo valore di mercato era nettamente superiore al prezzo di acquisto, date le dimensioni e il numero di ambienti.

Disponeva, però, di una scarsa illuminazione della zona giorno che si trovava nel cuore più interno e buio dell’appartamento, rivolto verso il cortile poco illuminato.

Da questo dato di partenza si è cercato di agire nella direzione opposta portando più luce possibile ed eliminando le pareti che delimitavano gli ambienti, smaterializzandole per annullare i confini tra uno spazio e l’altro.

La casa si attraversa senza soluzione di continuità a eccezione degli spazi più intimi: camere da letto e bagni che rimangono isolati attraverso una porta e un corridoio di servizio.

Così una parete in muratura è diventata una boiserie apribile che ha portato molta della luce proveniente dalla facciata più soleggiata verso la zona giorno.

Questo ha creato lo spazio per avere una sala da musica in comunicazione con il salone principale ma all’occorrenza può venire richiusa per diventare una camera degli ospiti.

Per gli arredi abbiamo scelto il tavolo Ring di BertO e lo abbiamo posizionato in prossimità della portafinestra.
La luce è stata amplificata grazie alla luminosità del marmo bianco che è diventato un nuovo punto luce nello spazio.

Al centro della sala il divano Joey componibile è come una grande isola relax da circumnavigare che ci ha permesso di strutturare lo spazio, disegnando il movimento delle persone dall’ingresso ai vari ambienti della casa.

Per il tessuto di rivestimento abbiamo scelto un tono caldo e fumoso che potesse meglio relazionarsi coi colori caldi del pavimento in legno di ulivo e dei pochi e semplici mobili di palissandro disegnati su misura.

progetto casa anni 70 casati buonsante architects con divano joey di berto e tavolo ring piano in marmo
La zona giorno può raddoppiare la sua grandezza divenendo un unico ambiente attraverso un sistema di doppie ante apribili. Divano Joey componibile in tessuto.

Che valore aggiunto ha ottenuto questo progetto con la scelta dei fornitori e in particolare di BertO?

Per questo progetto avevamo in mente alcuni riferimenti degli interni Milanesi anni 50’, interni piuttosto sobri dove finiture, dettagli e materiali di qualità potessero conferire all’abitazione un tono elegante.

Il carattere generale della casa doveva però tenere conto della giovane età dei suoi abitanti, allontanandosi da quei riferimenti di partenza attraverso un linguaggio per così dire più moderno.

Per questo motivo la scelta degli arredi è stata fondamentale, ricercando soprattutto elementi che facessero della pulizia delle linee e della qualità dei materiali il loro punto di forza, che si sforzassero di raggiungere un equilibrio fra tradizione ed innovazione.

Con Berto abbiamo trovato elementi d’arredo capaci di collocarsi in questo spazio d’intersezione.

Abbiamo scritto un libro, s’intitola LO SPIRITO DEL 74: 74 parole chiave per vivere felicemente la passione per il proprio lavoro. Vedendo questa meravigliosa casa non possiamo notare la passione e il lavoro che ogni angolo esprime e racconta.
Se doveste scegliere una parola chiave che esprime il vostro lavoro, quale sarebbe?

Sul nostro sito, in un breve testo introduttivo definiamo il nostro lavoro come “romantico”.

Quando l’abstract è stato scritto, all’apertura dello studio oramai tre anni fa, ci piaceva che il nostro lavoro non venisse descritto solo ed esclusivamente come un’operazione scientifica e rigorosa.

Il termine voleva indicare tutta quella dimensione del lavoro che sfugge ad una interpretazione logica, che ha a che fare con qualcosa di più intangibile e difficilmente descrivibile.

Volenti o nolenti, questi primi tre anni di attività, ci hanno portati a confrontarci con il progetto d’interni ed effettivamente ci siamo resi conto di come questa materia non possa venir affrontata esclusivamente con strumenti scientifici.

Disegnare una casa significa tener conto di tutta una dimensione poetica (altra parola scivolosa), delle aspirazioni e paure del cliente, significa in poche parole immaginare una vita all’interno degli spazi progettati.

Per questo, se ci si allontana dall’accezione più negativa del termine, crediamo il nostro lavoro possa considerarsi, in qualche modo, romantico.

progetto casati buonsante con arredi berto
Mobile vetrina in palissandro. Divano Joey in tessuto. Tavolo Ring con piano in marmo di Carrara.

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