Il designer e Art director di Castello Lagravinese Studio, firma la prima collezione outdoor by BertO: Sound.
In un dialogo con Filippo Berto, si racconta in un’intervista esclusiva e svela come valorizzare ogni angolo di giardino e terrazzo con la Ricetta Made in Meda di BertO.
Dal 2010 firma le collezioni BertO, definendo indelebilmente il look del Brand che arreda le case più originali e lussuose in Italia e nel mondo.
Ciao Alessandro. Raccontaci chi sei e – insieme a Maria Antonietta Lagravinese – cosa fate con BertO.
Alessandro Castello:
Sono un designer, un art director e insieme a Maria Antonietta Lagravinese abbiamo iniziato a lavorare nel 2008 a un primissimo progetto ispirato alla moda, che ha portato poi alla nascita del nostro studio di design: Castello Lagravinese Studio.
Collaboriamo come designer e art director con importanti aziende del mondo dell’arredamento contemporaneo e di lusso, realizzando prodotti e collezioni, di chiara ispirazione sartoriale e con una meticolosa attenzione ai dettagli.
Abbiamo disegnato le Collezioni BertO degli ultimi tredici anni.
BertO è un’azienda molto diversa dalle altre.
Insieme a Filippo, al team Ricerca e Sviluppo BertO e ai professionisti del nostro studio, abbiamo fatto un percorso lungo e importante per le case di molti clienti BertO in Italia e nel mondo, che oggi ci porta a fare un ulteriore grande passo: uscire dall’indoor e proseguire la nostra ricerca di stile e comfort anche all’esterno, mantenendo una continuità stilistica molto rigorosa e personale.
Quella di BertO.
Come nasce la collezione Sounds di BertO?
Alessandro Castello:
Come sempre, dalle esigenze dei clienti BertO.
La particolarità di questa azienda sta anche nella relazione diretta che ha con i clienti. Sai, le aziende del lusso hanno tantissimi canali di distribuzione ed è difficile che incontrino i clienti finali, che comprendano le loro esigenze e che conoscano ciascuna casa, villa, loft che ospiterà i propri arredi.
BertO fa esattamente il contrario: conosce i clienti, conosce le loro case e – soprattutto – lo fa principalmente in Italia, cosa molto diversa dalle altre. Cosa molto più complessa, perché ti impone di lavorare su volumi specifici e sicuramente ridimensionati rispetto al mercato estero.
In altre parole, per un designer è molto più difficile (e stimolante oltre che divertente) lavorare su prodotti di lusso in scale diverse: fare divani enormi è facile. Fare divani bellissimi ma più piccoli è complesso, ma è anche la vera sfida.
Con BertO la stiamo vincendo dal 2010, lavoriamo su case dai volumi contenuti e le rendiamo bellissime, così come lavoriamo su ambienti decisamente più spaziosi e ampi.
Parlami del design della collezione Sounds. A cosa vi siete ispirati?
Alessandro Castello:
Alla base c’è la natura con i suoi colori, movimenti, luci e ombre. Abbiamo voluto innanzitutto creare una collezione che valorizzasse giardini e terrazzi, invece che coprire o nascondere lo spazio circostante.
Per questo direi che una delle caratteristiche principali di questa collezione è proprio la trasparenza, perché permette di vedere attraverso i braccioli del divano e delle poltrone, del basamento dei tavolini e dei pouf.
Queste trasparenze, in più, creano dei giochi di ombre sulle superfici che disegnano e decorano sia il pavimento sia le pareti, entrando anche in casa attraverso le vetrate in alcune ore del giorno (le mie preferite).
Anche nella scelta dei colori abbiamo voluto creare un abbinamento perfetto con le foglie degli alberi, i petali dei fiori e le piume colorate degli uccelli.
Infatti, anche per l’outdoor torna il colore simbolo di BertO, l’ottanio, abbinato al nero e a un nuovo colore contemporaneo e perfetto per questa collezione: il verde lime.
Lo stile della Collezione Sounds è ben definito e richiama le forme arrotondate, così come molti dei complementi che avete disegnato per l’indoor.
Alessandro Castello:
Si esatto, il nostro è un percorso che si arricchisce collezione dopo collezione. Già da qualche anno, stiamo facendo una ricerca sui materiali, sulle forme e sugli stili per i clienti BertO. In questo senso, la poltrona Patti è stata molto simbolica ed è diventata un’icona del nostro stile.
Per l’outdoor abbiamo aggiunto un pezzo importante: in natura niente ha spigoli e forme squadrate, per cui ancora una volta abbiamo voluto ispirarci alle sue forme e alla sua leggerezza.
Lo schienale del divano – lo sai bene – ha una forma molto precisa e realizzarla è tutt’altro che semplice, soprattutto perché non trovi nessun elemento strutturale a sostegno dei fili di acciaio, a differenza della maggioranza dei divani o poltrone che trovi sul mercato.
Siamo partiti pensando a un divano accogliente con una seduta grande, così ho deciso di togliere tutto il resto.
Volevo il comfort perfetto, ho progettato cuscini esattamente della dimensione di un divano da interno e ho azzerato lo schienale. Non volevo assolutamente togliere spazio, perché il comfort è un elemento assolutamente distintivo per BertO.
Per rendere il divano e la poltrona ancora più belli e sottili, ho pensato di svuotare proprio tutta la struttura mantenendo solo i fili in acciaio.
La poltrona Caroline è quasi più bella da dietro che da davanti, è quasi trasparente.
Così facendo, se guardi il tuo giardino da esterno stando dentro alla tua casa, potrai vedere qualcosa di estremamente bello e realizzato a regola d’arte per valorizzare il tuo giardino.
Se potessi usare una parola sola questa collezione, come la definiresti?
Alessandro Castello:
È sicuramente un progetto italiano a 360 gradi: pensando alle case e ai giardini del nostro paese, al loro gusto e al loro stile.