Meda è una città italiana che ad un primo sguardo può sembrare simile ad altre.
Ma agli occhi di alcune persone – gli appassionati di Design più ferrati, i protagonisti di Interiors di tutto il mondo, gli artigiani e i progettisti – Meda è un luogo unico e insostituibile.
Il perché è tutto nel DNA dei suoi abitanti, nelle cui vene scorre puro talento manifatturiero, da sempre.
È una visione pittoresca e suggestiva – nonché molto realistica – quella di un paese all’imbrunire, costellato di mille lucine, ognuna delle quali corrispondente a un laboratorio artigiano, quasi a far sembrare l’intero ambiente come un presepe operoso… è l’immagine che molti, nati e cresciuti a Meda, portano nel cuore quando ripensano alla propria infanzia.
Tra questi c’è Filippo Berto, che ha voluto approfondire tramite un lavoro molto accurato di studio e ricerca, da cosa nasca tale operosità, che si accompagna da sempre a un livello di eccellenza straordinario, che non è esagerato definire unico al mondo.
Tale percorso nasce in anni lontani, quando Filippo – ancora bambino – girava con la sua biciclettina per Meda e rimaneva affascinato da questo luogo per certi versi magico, dove uomini e donne lavoravano incessantemente per creare oggetti meravigliosi, creazioni che diventavano in molti casi opere iconiche, famosissime.
Un’ammirazione, quella di Filippo Berto, che continuava tra le pareti domestiche, dove il papà e lo zio portavano immancabilmente le emozioni di un lavoro unico, senz’altro difficile e sfidante, ma anche di grande soddisfazioni, condivise con giovani brillanti agli esordi della carriera.
Per Filippo queste persone erano eroi… e lo sono tuttora: anche oggi che guida l’azienda di famiglia, infatti, non ha smesso di tributare quotidianamente una grandissima ammirazione per il talento artigiano, senza il quale la BertO non sarebbe mai nata e non potrebbe vivere.
E non è certo un caso che i fondatori della Ditta – appunto il papà Fioravante Berto e lo zio Carlo Berto – avessero scelto Meda come sede della propria attività artigianale indipendente, quando nel 1974 fondarono l’azienda.
Meda era ed è tuttora il luogo dell’eccellenza assoluta, dei livelli qualitativi al limite dell’esoterico, dell’ossessione maniacale per il lavoro svolto a regola d’arte… regola spesso e volentieri creata proprio a Meda da Maestri dalle capacità pressoché inarrivabili.
Ma da dove nasce, in origine, tutta questa qualità?
Perché proprio a Meda questi vertici di eccellenza manifatturiera?
Cosa è successo a Meda per farla diventare la Design Capital del mondo?
Domande che, prima di noi, si è posto il CEO di BertO, Filippo Berto.
A suo stesso dire, il percorso per scoprire le risposte si è rivelato molto più lungo e intricato di quanto avesse mai previsto: il libro che ne è nato racconta appunto la ricerca di risposte a tali quesiti, ma il lavoro per arrivarci è durato molto ed ha coinvolto – in un’opera per certi versi collettiva – moltissime persone.
Sono state necessarie analisi storiche approfondite, nonché studi di documenti antichi di secoli (talvolta in forma originale!), oltre che decine di incontri e conversazioni con protagonisti medesi di ogni genere, dallo storico all’imprenditore, dal professionista ai formatori scolastici, dal sindaco al tappezziere…
Come in una testimonianza corale, il contributo della città al libro che – in un certo senso – le permette di capire se stessa, è stato eccezionale.
Così come le risposte alla domanda del titolo, che ha sorpreso tutti coloro che sono venuti a contatto con quest’opera.
Sì, perché il lavoro svolto da Filippo Berto, che ha preso la forma del libro “Made in Meda – Il Futuro del Design ha già mille anni” ha portato a scoprire che il talento artigianale così capillarmente diffuso a Meda ha origini non meno che millenarie: l’origine delle attività manifatturiere a Meda risale infatti ai tempi del Medioevo.
A Meda, proprio a Meda e non nei comuni limitrofi… per un motivo specifico, che ha a che fare con il Monastero di San Vittore (oggi Villa Antona Traversi).
Sintetizzando al massimo (ma il libro racconta la storia in modo esauriente e documentato), sì è scoperto che furono le Badesse del Monastero, intorno all’anno Mille, a iniziare al lavoro della manifattura i contadini che operavano all’interno dei propri terreni agricoli, nei periodi in cui la terra non abbisognava del loro lavoro.
Un tipo di attività che si poteva articolare e svolgere solo all’interno di un ecosistema economico quale appunto quello del Monastero, e non nel resto delle aree agricole dove – purtroppo per chi le abitava – l’unica attività possibile era il lavoro della terra, con tutte le conseguenze, talvolta nefaste, che questa dipendenza comportava.
Generazione dopo generazione, secolo dopo secolo, tale tradizione ha attraversato mille evoluzioni, fino ad arrivare ai giorni nostri, epoca in cui la centralità di Meda in ambito Design è universalmente riconosciuta, grazie anche al lavoro di divulgazione svolto in ambito “Made in Meda”.
Ecco perché Meda riveste un ruolo così importante nel mondo. del Design, ed ecco perché in questa città il talento manifatturiero è così diffuso, a così alti livelli!
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