I nostri fondatori, Carlo e Fioravante, nel 1974 hanno fatto nascere un’attività praticamente dal nulla, lavorando in un modo inimmaginabile, a ritmi inimmaginabili, in presenza di difficoltà inimmaginabili.
Eppure, eccoci qui, con una Ditta – nata grazie al loro impegno e sviluppata grazie ai loro insegnamenti – che fa onore alla tradizione di qualità del Made in Meda, e si impegna costantemente non solo sul fronte della qualità dei prodotti e della soddisfazione dei clienti, ma anche in progetti che ampliano il senso e il ruolo dell’azienda (in questo periodo di pandemia, ad esempio, siamo impegnati nel progetto di solidarietà BertO5%).
Ma se noi oggi abbiamo un brand ben conosciuto e siamo stimati ed apprezzati da numerosi clienti in tutto il mondo, lo dobbiamo essenzialmente alla loro capacità.
Alla loro energia.
Energia: non c’è altro modo di definire la presenza attiva, incisiva, mai debole e sempre focalizzata su tutti gli aspetti del lavoro che ha caratterizzato l’opera dei nostri fondatori.
Di fronte a quello che hanno saputo realizzare, e a come lo hanno realizzato, può venire spontaneo chiedersi:
Ma dove trovavano tutta quella energia?
Tutte quelle ore di lavoro, tutte quelle commesse, tutti quei problemi ogni giorno.
Solo il loro carattere tenace, abbinato a un’energia senza eguali, poteva fare così tanto e così bene, in quegli anni, dal famoso 1974 della fondazione in poi.
Recentemente – come alcuni già sanno – abbiamo preso la decisione di rendere omaggio alla loro figura con un libro: Lo Spirito del 74 – 74 parole per vivere felicemente la passione per il proprio lavoro (puoi ottenere la tua copia del libro qui >>> https://bit.ly/3s17WCg).
In questo testo, ci siamo concentrati su quei concetti – ne abbiamo trovati 74, appunto – che hanno caratterizzato l’attività di Carlo e Fioravante Berto fin dal momento di apertura della BertO (1974), e che oggi, quasi 50 anni dopo, continuano ad ispirare la nostra quotidianità lavorativa.
La presenza del concetto di Energia non poteva mancare. Infatti – parlando di loro – una delle prime cose che viene in mente a chi ha avuto il privilegio di lavorarci insieme è la loro grande capacità.
La forza, proprio, fisica e mentale.
Per questi motivi abbiamo ritenuto opportuno concentrarci e cercare di capire questo aspetto del lavoro: l’energia.
Non è semplice, per ciascuno di noi, nei rispettivi ruoli aziendali – trovare ogni giorno la motivazione giusta per “essere carichi”, pronti ad affrontare le mille sfide che ci si parano davanti.
Uno dei piccoli-grandi segreti è proprio quello di coltivare l’energia.
Al di là dei modi che tutti conosciamo per fare questo – certo l’informazione sul tema non manca – vi sono degli aspetti che riguardano più da vicino il nostro lavoro, che ci siamo divertiti ad approfondire.
Prima di tutto, occorre considerare che chi lavora con passione porta naturalmente energia alla propria attività.
Cos’è infatti la passione, se non la dedizione generosa a un’attività, qualcosa che nasce proprio da un impulso pieno di energia?
L’espressione “appassionatamente” – quale che sia l’ambito cui viene riferita – comporta un moto di energia, e questo, chi lavora con passione, lo sa bene.
Secondariamente, l’energia ci viene anche data, la riceviamo.
Quando? Da chi? In che modo?
Riceviamo energia nei contatti di valore con le persone.
Lavorare è faticoso, ma ci sono momenti in cui un contatto di qualità ti fa stare meglio, ti soddisfa, ti fa sentire al tuo posto.
Un venditore può sentirsi così dopo aver capito a fondo l’esigenza di un cliente, un designer quando risolve alla fonte un problema di produzione, un addetto alla consegna quando vede negli occhi del cliente la felicità per i nuovi arredi appena arrivati in casa.
Questi, e tanti altri, sono i momenti che ci ricaricano, da cui riceviamo energia, che a nostra volta possiamo dare ai nostri interlocutori, siano essi colleghi, clienti, fornitori, o semplicemente persone interessate alla BertO, per qualunque motivo.
Infine, vanno comprese e gestite le situazioni. Perché l’energia può avere un segno negativo davanti, e tipicamente ogni frangente problematico ci impegna, ci stanca, ci sfinisce (sarebbe bellissimo se dal lavoro sparissero tutti i problemi, ma non può essere così!).
Qui dobbiamo investire le nostre risorse, esattamente come hanno sempre fatto con generosità Carlo e Fioravante.
Occorre dare l’energia che serve perché si trovi la giusta soluzione.
Con la consapevolezza che il lavoro corretto, fatto bene fino in fondo, risolto in tutti i suoi aspetti, dà forma concreta non solo a un arredo come si deve, ma anche a una dose di energia positiva che non mancherà di creare i suoi effetti benèfici.
Perché l’energia, come spiega il libro a pag. 3, è anche nelle cose belle:
L’energia è in circolo, è nelle cose belle, è nella voglia di essere migliori.
A volte ci viene dagli altri.
(NB: Imparare a distinguere le persone che ti danno energia da quelle che te la tolgono).
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