Made in Meda ovvero: Meda capitale mondiale del design. L’intervista a Filippo Berto

Si parla sempre più di Made in Meda, e giustamente, a nostro parere.

Per capire qual è il contesto di riferimento, ed approfondire questo concetto così importante nel mondo, abbiamo pensato di fare alcune domande a Filippo, da sempre alfiere di quello che di buono succede nella nostra città.

Per Meda ha infatti una vera e propria passione, che ha testimoniato fin dai primi anni 2000 nel suo lavoro online, portando la sua città con sé, ovunque arrivasse la sua conversazione via Web.

Sentiamo oggi dalla sua voce perché il concetto di Made in Meda può essere definito quasi “un manifesto” di chi lavora qui e – soprattutto – qual è il senso di questa proposta di valore in una prospettiva di futuro del nostro distretto.

A lui la parola!

Filippo Berto nel laboratorio BertO a Meda

Prima domanda: Filippo ci parli di Meda?

Meda è una delle città più importanti al mondo. È addirittura una capitale: la capitale mondiale del Design.

Ne è dimostrazione un fatto, semplice e incontrovertibile: le aziende che hanno reso famoso il Design italiano nel mondo sono di Meda.

Non faccio nomi perché di sicuro dimenticherei qualcuno, e non me lo perdonerei mai, ma è la storia del nostro settore che parla: il nostro territorio ne è il protagonista assoluto.

Sono profondamente orgoglioso di Meda e della presenza storica della mia azienda in questo distretto.

Ancora una volta devo ringraziare dal profondo i fondatori della BertO, che nel 1974 hanno scelto il territorio più importante al mondo per far nascere e crescere la loro impresa.

Tutto, tutti i traguardi raggiunti, tutti i negozi attivati, tutti i clienti in tutto il mondo che tuttora – anche in piena emergenza covid – continuano a sceglierci… dobbiamo tutto a Fioravante e Carlo Berto, e alla loro scelta di produrre eccellenza degna di quello che oggi chiamiamo “Made in Meda”.

La tua azienda – assolutamente, inequivocabilmente Made in Meda – è conosciuta anche per l’approccio pioneristico ed evoluto al Web. Da questa apparente contraddizione la prima domanda: il Web è utile a Meda? Internet aiuta i territori, i distretti produttivi, le comunità fisiche?

Abbiamo avuto la fortuna, l’intuizione, la tenacia di perseguire le via del Web quando ancora non era da tutti farlo… questo ha avuto per noi effetti importanti, e sono contento di dire che li ha avuti anche per la nostra città.

Facendo un passo indietro, mentre già nel 2004 nasceva qui a Meda, a firma BertO, il primo corporate blog del mondo del design (tuttora seguitissimo online), da ben 15 anni l’approccio della nostra azienda medese al Web gode di riconoscimenti a tutti i livelli, nazionali e internazionali.

Google ambassador e Caso studio Google, oggetto di seminari e workshop nei maggiori atenei italiani ed europei, citazioni in decine e decine di pubblicazioni ci hanno accompagnato e gratificato, in questi anni, lungo un percorso che da pionieristico è diventato un punto di riferimento per molti.

Onorati e riconoscenti di tutto questo, siamo anche consapevoli di avere sempre portato con noi – in tutte le tappe di questo percorso lungo le “autostrade informatiche”, come ingenuamente chiamavamo un tempo il Web – la città di Meda.

Le conversazioni, i contatti, le interazioni aperte e portate avanti con costanza da BertO hanno sempre portato Meda sotto gli occhi di tutti i nostri interlocutori, in tutto il mondo.

Da sempre, chi incontra Berto online, dalla Cina, dagli Stati Uniti, dal mondo arabo, da tutta Europa e da ogni angolo del mondo, riceve lo stesso benvenuto: Welcome to Meda!

Tutto questo per dire che la risposta è: “Sì, il Web è una possibilità enorme di promozione di un territorio” e questa affermazione ci sentiamo di sostanziarla con oltre 15 anni di approcci innovativi e interazioni a livello globale, sempre presentando – oltre al nostro Brand, o forse anche prima del nostro brand – il nostro territorio.

Ovunque ci sia BertO, c’è anche Meda, questo è poco ma sicuro.

Il ruolo di ambasciatori di Meda nel mondo lo vestiamo sempre, anche noi come molti altri, ogni mattina, e con orgoglio.

Filippo Berto racconta il Made in Meda alla Camera dei Deputati

Quali sono a tuo parere i titoli per cui Meda merita la sua identità specifica, nota e riconosciuta?

Oltre a quanto già detto – cioè al fatto che tutte le grandi aziende protagoniste del Design più importante del mondo, quello italiano, sono di Meda – questa realtà è riscontrabile anche attraverso la testimonianza di soggetti importanti di tutta la filiera.

Nel nostro settore, infatti, qualunque designer, imprenditore, progettista di nome può confermare che quando serve una lavorazione particolare, quando è necessario un certo livello di know-how, quando si ricerca un talento speciale, c’è un solo posto al mondo dove andare a cercarlo: Meda.

E storicamente tutti, tutti, tutti, lo hanno sempre trovato.

Qualcuno, a questo punto, potrebbe chiedersi: e perché qui si trova il talento, la lavorazione, il know-how che non ha nessun altro?

Semplice: perché qui c’è una tradizione manufatturiera di secoli, che ha visto – generazione dopo generazione – un intero territorio specializzarsi, anzi, dirò meglio: votarsi completamente in un tipo di lavoro ben preciso, che è passato da varie fasi ma che non ha mai perso quella peculiare tensione all’eccellenza, anzi: coltivandola e continuando a spostare più in alto l’asticella.

Questo ovviamente in un dialogo fruttuoso e reciprocamente stimolante con il comparto del Design, che non a caso ha visto nascere e crescere a Meda il meglio del meglio del Design, a livello globale.

Il payoff di BertO recita: The Dream Design Made in Meda… siamo una terra in grado di far sognare?

Siamo un ecosistema unico al mondo, fatto di persone, organizzazioni, talento che – lo confermo – fa sognare.

A questo proposito, voglio confessare una cosa.

Acquisito che Meda è in grado di far sognare il mondo, vorrei tanto che imparassimo a sognare un pochino di più anche noi, qui.

Chi vive e lavora a Meda (e in Brianza) sa molto bene il livello di commitment specifico che siamo in grado di dare, a fronte di un incarico, di una sfida. Pazzesco, senza uguali.

Le capacità del nostro distretto non hanno limiti, se non… quelli che noi stessi ci diamo, per i motivi più disparati che non è nei miei compiti nè nelle mia capacità commentare, ma che a volte si traduce in inerzia, timidezza, ritrosia.

Ma quel che io auguro alle nuove generazioni, e per cui tutti noi in BertO lavoriamo, è questo; che a Meda si sia fieri di essere di Meda.

Dobbiamo essere più convinti e consapevoli di quello che significhiamo nel mondo, in altre parole dobbiamo noi stessi essere capaci di vedere quel sogno che tutti ci riconoscono. Perché è già realtà, da sempre.

filippo berto con gli studenti di meda per il progetto professione legno
Filippo Berto con gli studenti del progetto Professione Legno

Parliamo di futuro, di giovani. Meda è un punto di riferimento?

Meda non è solo UN punto di riferimento, Meda è IL punto di riferimento.

Proprio perché ci sentiamo in parte anche noi di BertO eredi di una storia importante, che ha ideato e reso famose le creazioni di Design Made in Meda in tutto il mondo, abbiamo sempre promosso – attraverso progetti concreti, in grado di coinvolgere le nuove generazioni locali – l’evoluzione e la crescita delle fasce giovanili del nostro territorio.

Dai progetti di crowcrafting in collaborazione con le istituzioni scolastiche agli eventi BertoLive dei nostri showroom, passando per la continua opera di insegnamento dei nostri maestri artigiani alle nuove leve che si affacciano ai progetti di Design Made in Meda, in BertO abbiamo sempre promosso e sempre promuoveremo la crescita del talento locale, nei ragazzi e ragazze di Meda.

Personalmente sono certo che i giovani sapranno essere all’altezza del ruolo che compete loro, come e meglio di tutti noi, in quanto vivono una dimensione più connessa, più consapevole.

Compito nostro è preparargli un terreno favorevole, un compito tutt’altro che semplice… ma qualcuno a Meda si è mai spaventato davanti a un lavoro impegnativo?

Questa è chiaramente una domanda retorica, in quanto è risaputa l’attitudine al duro lavoro che c’è da queste parti, ma se qualcuno avesse dubbi o curiosità in merito, su questo in BertO abbiamo scritto un libro, che si intitola #Spiritodel74 – 74 parole chiave per vivere felicemente la passione per il proprio lavoro.

Credo che in quelle pagine ci sia la più bella risposta, quella che nasce – appunto – dalla grande passione per lo straordinario lavoro che si fa a Meda.

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27 commenti su “Made in Meda ovvero: Meda capitale mondiale del design. L’intervista a Filippo Berto”

  1. Ciao Filippo, buona Pasqua. Ho avuto il piacere di incontrarti in una serata nel vostro negozio di Meda, sono stato ad ascoltarti con molta attenzione e nelle tue parole condividevo le stesse idee che cerco assieme alla mia famiglia di portare avanti nella nostra piccola azienda. Lavorare rock’n roll , quando tutti dicevano di esternalizzare noi ci siamo migliorati, abbiamo ottimizzato e non abbiamo abbandonato la produzione per buttarci nella mera commercializzazione perdendo così quello che è nelle corde di ogni brianzolo e italiano , il saper fare . Metto sul piatto il disco dei ramones e che nessuno molli di un centimetro. Buona Pasqua Alessandro

  2. VALERIO FARUCCI

    Ciao Filippo, ancora una volta dimostri che non è importante solo vendere un divano, ma trasmettere sensazioni e piaceri nello stare insieme e poter acquisire informazioni e spunti su tutto quello che si svolge a Meda nel settore dell’arredamento, tu ne dai la dimostrazione regolarmente, organizzando incontri con personaggi che sembrano nulla avere a che fare con l’arredamento, ma poi se si arriva si capisce che ci si trova in un ambiente piacevole e rilassante come i tuoi prodotti.

  3. Tra i tanti valori da encomiare, uno fra tutti che reputo il più prezioso: la capacità di fare rete, uniti dall’entusiasmo e dalla volontà di rafforzare non solo la propria realtà economica ma quella di un intero distretto. Il ‘feudalesimo’, l’incapacità di gioire anche del bene altrui, l’egoismo e il desiderio di prevalere, non hanno nulla a che vedere con la sana tensione verso l’eccellenza, sia dei risultati tecnici e qualitativi sia di quelli economici. Faccio il tifo per voi, confidando che questo periodo così nefasto e sfidante finisca presto e possiamo, tutti insieme, riprendere le nostre attività con la passione e la voglia di fare che ci contraddistingue. Complimenti!

  4. giancarlo bussa

    Buon giorno, cosa dire… siete forti, e simpatici, sono un piccolo cliente, quando ho avuto bisogno di assistenza siete stati all`altezza di come si segue il cliente nel post vendita, ho avuto modo di consigliare ai miei amici il Vostro Brand…grazie.. bravi.

  5. GRAZIELLA Vailati

    Da 30 anni or sono, acquistai Salotti e arredi ” Berto ” , e tuttora soddisfatta al 1000 %
    ancor di più sentire da chi conobbi come ragazzo ,.. oggi parlare con ammirevole intelligenza e ambizione da Imprenditore
    radicato in una Città e contesto che porta fiero in tutto il ” mondo” , questo è il giusto modo di guardare al futuro .
    Non posso far altro che commuovermi .
    Grazie .

  6. giulia bruno

    L’entusiasmo è contagioso, anche e soprattutto in un momento così difficile e doloroso. La passione di uno diventa la passione di molti, la tenacia è esempio prezioso e fa capire che risultati si possano ottenere con intuizione, sforzo e lavoro.
    Grazie BertO, grazie Filippo

      1. Sono un piccolo cliente, ho potuto apprezzare la Vs professionalità a cominciare dal primo approccio presso il negozio. Successivamente la medesima cosa nella consegna del divano. Cosa dire ? Tutto bene, continuate il Vs sogno di rendere Meda al centro del mondo e apportare sempre innovazioni sui materiali e sulla progettazione di nuovi divani, la qualità paga sempre.

  7. Rodolfo Anghileri

    Dovevo arredare la mia home theatre e avevo ben in mente cosa cercassi: un divano e due poltrone allungabili e rotanti di 360 gradi.
    Ho analizzato navigando sul web decine di soluzioni. Una sola vidi che soddisfava interamente ciò che volevo. Era di una sconosciuta azienda di Meda dal nome semplice e breve:BERTO. Fissai un appuntamento e fui guidato da un loro esperto a definire la miglior configurazione. Oggi il salotto Berto fa parte del mio personale luogo di relax . Non finisci mai di apprezzare la pelle fiore che lo riveste è il meccanismo perfetto che mi consente di allungare le gambe e regolare la migliore inclinazione della spalliera.

  8. Non vorrei che il Sig. Berto soffrisse di megalomania, poichè la capitale mondiale del design nel 2019 è stata Milano, e nel 2020 LILLE,
    Forse Meda lo sarà stata in anni molto remoti???.
    Per ciò che concerne i prodotti, anche io ho avuto il “piacere” di acquistare un divano BERTO. A parte il prezzo, che ho sempre ritenuto sproporzionato ( ma purtroppo piaceva a mia moglie ), sendendovi sopra si sentono inequivocabilmente le “traverse” di legno della parte anteriore. Credo sia molto scomodo.
    Cordialmente.

    1. Buongiorno Danilo,
      grazie per il suo commento.
      Sappiamo che è in contatto con il nostro servizio clienti per gestire le sue necessità. Rimaniamo a sua completa disposizione per qualsiasi esigenza.
      Le auguriamo buona giornata.

  9. loretta bongiorni

    Da quando ti ho conosciuto, ho percepito l’amore per il tuo lavoro e per il tuo distretto, Meda capitale di tante cose: moda, avanguardia, ricerca, ingegno e tanto lavoro. Tutto quello che hai raggiunto lo meriti fino in fondo.
    Ci vedremo presto, ho bisogno di una consulenza e non posso che venire da te/voi.
    Una cliente affezionata
    Loretta Bongiorni

  10. Una bellissima dichiarazione d’amore a Meda e all’impegno e la capacità di dedicarsi sempre e comunque al meglio del Design e dell’Arredamento, anche in questo momento sicuramente non facile.
    grazie Filippo e grazie BertO!

      1. Leorent Xhaferaj

        Concordo il commento della signora Giulia Bruno, è proprio così.Agiungo oltre.. al futuro dello sviluppo design, sarebbe anche investimenti nel innovazione e stare al passo col progresso..e perché no , anche la colaborazione scambio di informazioni, ecc tra le dite made in Meda nel interesse comune reciproco..personalmente ringrazio Filippo Berto per la sua tenacia e il suo carisma..sono convinto che i suoi sforzi daranno i loro risultati nel futuro. Leorent xhaferaj .

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