Design-Apart è un progetto unico e straordinariamente innovativo, ne abbiamo già parlato.
Uno dei motivi del suo interesse è che può essere interpretato in diversi modi. Sentiamo quindi, in una breve serie di “botta e risposta”, il punto di vista del nostro CEO Filippo Berto su questa idea. Le dichiarazioni di Filippo sono tanto più interessanti in quanto… i biglietti aerei sono già pronti: il suo arrivo al “Living Showroom” di NY è previsto per il 12 novembre prossimo.
BertoStory: Filippo: che progetto è Design-Apart, per Berto Salotti?
Filippo Berto: Potrei dire, mettendo su un’aria di sufficienza, che di progetti su misura per case di lusso ne abbiamo già fatti parecchi [ride]… ma sarei uno sciocco se lo facessi, perché nessun progetto sin d’ora realizzato è stato portato avanti con un team come quello di D-A, e ho già detto e ridetto quanto tutto questo sia di una forza innovativa pazzesca.
Innanzitutto, non è una casa, e non è uno showroom: è tutt’e due.
Quindi la sfida è triplice, perché l’arredo deve funzionare per farci vivere bene la famiglia di Diego Pacccagnella per quest’anno e il proprietario del loft successivamente; inoltre deve funzionare come luogo di esposizione; in terzo luogo – il più interessante – deve rappresentare un nuovo modello di distribuzione efficace, alternativo alle modalità espositive tradizionali.
Proprio per questo, al termine delle riunioni con lo staff di D-A, abbiamo deciso di progettare due divani componibili, fermi sulle convinzioni che l’arredamento non dovesse trasformarsi in un campionario. Partendo proprio dalla nostra collezione di quest’anno abbiamo realizzato un Ribot con una chaise longue su misura larga 140 cm e un Time Break con moduli personalizzati, versatili per il #livingshowroom ed estremamente comfortevoli per l’uso abitativo. Poi la camera da letto: design allo stato puro e grandi dimensioni per un letto Soho king size. Ma non è tutto: il loft ospiterà anche due modelli di divani letto a doppia funzione: il Robinson e il Passepartout, così saprò dove dormire quando andrò a trovare Diego a NY!
E poi c’è un altro fattore che ci ha appassionati come non mai: il fatto che questo arredo sia stato realizzato in partnership con altre 15 aziende artigiane.
Per un fanatico delle logiche di rete come me, un invito a nozze, ma anche una responsabilità rilevante e una sfida incredibile.
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