Sono tornato da poche ore dalla convention di Confartigianato Giovani a Firenze, il meeting annuale degli imprenditori artigiani under 40.
Eravamo in circa 400 delegati da tutta Italia compreso il gruppo provinciale Monza/Milano, che presiedo.
Riporto qui a fianco qualche cifra veloce per inquadrare l’importanza della cosa.
Sono 4.583.000 le piccole e medie imprese in Italia e rappresentano il 94% del totale, contribuendo alla creazione del 14% del PIL nazionale. Mentre sono circa 400.000 i giovani imprenditori artigiani italiani.
Nonostante siano ormai nove le edizioni a cui ho partecipato, ogni volta aspetto questo evento con grande emozione.
Quest’anno il palco è stato attrezzato con i numeri e le cifre delle incombenze che le nostre imprese devono sostenere quotidianamente per adempiere alle richieste della burocrazia.
A lato abbiamo posizionato un grande contenitore dove abbiamo inserito simbolicamente le chiavi delle nostre aziende che vorremmo consegnare agli interlocutori della politica che abbiamo invitato a discutere con noi sulle tematiche a noi più care.
Quest’anno, è chiaro a tutti, è stato il più delicato per il nostro movimento.
La crisi picchia duro e siamo in prima linea sul fronte caldo della resistenza sui mercati.
Il presidente Marco Colombo ha aperto infatti lavori con un discorso molto forte sul sistema Paese, dedicando ai nostri legislatori la parte più dura, con un richiamo alla loro responsabilità e sensibilità affinché vengano create le condizioni per poter continuare a fare impresa.
Non si può più, infatti, resistere a queste condizioni.
Possiamo farcela, certo, perché nel nostro DNA abbiamo lo spirito e le idee per continuare a costruire e a immaginare il futuro, ma se le condizioni interne, oltre che ovviamente il mercato, non cambieranno in meglio, anziché continuare a peggiorare, non ce la faremo.
E sarebbe un vero peccato.
Il ministro Passera, che ha concluso la prima giornata di lavori, ci ha dato però qualche segnale positivo in merito al riconoscimento sul nostro contributo per il rilancio del paese, e ci siamo resi disponibili da subito al confronto sulla task forse per le PMI, con il coordinamento di Alessandro Fusacchia, che ha lanciato.
Per cui lo slogan di quest’anno è stato perfetto: “Riprendiamoci la nostra impresa”.
In questo blog ho condiviso spesso, fin dal 2004, le mie idee ed emozioni, non solo verso il mondo dell’arredamento, del design, ma anche della vita all’interno delle mia impresa e delle dinamiche “familiari” connesse alla sua gestione nel distretto legno arredo brianzolo.
Ho portato alla luce le storie che la fanno vivere, i sogni e le ambizioni, i sacrifici nostri e dei nostri collaboratori, (alcuni dei quali insieme a noi da molti anni ) e la passione che ogni giorno ci fa alzare, aprire e ricominciare a lavorare.
Siamo felici di questa condivisione. Crediamo che il valore importante che proponiamo sia, oltre che nel prodotto o nel servizio, nelle persone e nelle storie che li realizzano e che coloro che ci scelgono rafforzano ogni volta.
La nostra è una storia semplice, come ce ne sono tante altre in Italia.
Siamo stati molto fortunati, probabilmente, ad emergere come “caso studio “ per l’innovazione attraverso internet e le nuove tecnologie nella comunicazione, grazie alla nostra pionieristica sperimentazione , e ce ne siamo resi conto dopo, forse perché impegnati a lavorare, ma siamo convinti che in Italia ci siano moltissime storie incredibili e appassionanti da conoscere.
Quando dal palco hanno annunciato l’ingresso dei principali esponenti del mondo politico per la tavola rotonda, ed è stato lanciato il video “la giornata di un artigiano”, ho avuto la certezza di non essere solo di fronte alle sfide del momento.
In questo video, il nostro collega Sandro Venzo è stato semplicemente filmato in una sua giornata tipo.
Sveglia presto, e subito in ditta tra progettazione e strategia, lavoro “sul pezzo”, coordinamento dei collaboratori, burocrazia, trasferte verso clienti lontani, pranzi al volo e infine il ritorno a casa, la sera tardi, con la famiglia ad accoglierlo con un caldo abbraccio.
Mi sono commosso, non ho vergogna a dirlo e ancora adesso sento l’emozione pensandoci e scrivendolo.
Sarà perché sono padre da pochi mesi e vedere la figlia di Sandro corrergli contro ad abbracciarlo mi ha toccato personalmente , ma la storia di Sandro è la storia di tutti noi.
E’ la nostra storia, quella dei nostri padri e quella dei nostri collaboratori, oggi come non mai uniti nell’impresa.
E ho visto, se ancora non l’avessi capito, che non siamo soli, che siamo in tanti e che ci sono centinaia di pazzi come me che hanno voglia e passione per il proprio mestiere, vedono in esso la libertà di esprimersi in autonomia e la possibilità di dare un futuro ai propri collaboratori e alla propria famiglia.
E ho capito che se deve esistere un futuro in Italia, questo può e deve passare per le nostre imprese artigiane.
Noi non ci arrenderemo.
Anzi, continueremo a rilanciare con forza e passione, investendo in qualità e innovazione, impegnandoci sempre di più a comunicare al mondo che vale la pena di sceglierci .
Ciao Andrea, è anche la sensazione di non essere solo in prima linea a darmi forza e in questo caso grazie per aver condiviso qui la tua esperienza!
e complimenti, non sapevo ti fossi sposato!
Buongiorno Filippo, anche a me sono venuti gli occhi lucidi.
Nei momenti difficili a volte penso di essere “pazzo” a voler ostinatamente inventare il futuro di un settore “vecchio”…a volte i sacrifici pesano anche ai sognatori.
Poi il pensiero di una moglie che ti dice “sai che mi piaci anche perchè sei determinato e non ti fermi mai”, od il pensiero di contribuire al benessere dei propri figli ed in generale di un paese migliore…beh, queste sono belle spinte!
Un augurio di buon lavoro a tutti,
Andrea.
complimenti ancora a tutta la Giunta nazionale per l’idea rivoluzionaria di filmare la normale giornata di un’imprenditore artigiano. In un’epoca di grandi cambiamenti, possiamo essere il motore della ripartenza ed emerge con forza la consapevolezza del valore che creiamo, e dobbiamo comunicarlo bene. Come avete fatto voi.
Ciao Filippo
Concordo e condivido la tua brillante relazione su Firenze 2012 . Credo che ora piu’ che mai serva la compattezza di tutto il sistema per il rilancio del nostro Paese !!!!
Non siamo pazzi , siamo SOGNATORi ….. E se lo puoi sognare , lo puoi fare !!!!!!
Un abbraccio
Sandro